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Un libro a settimana, Il piacere della lettura

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px200cambio3
view post Posted on 3/2/2017, 23:50




Bukowsky non è quello di Lolita?
Anche a me la letteratura nordamericana piace poco, siamo - noi e loro - due mondi troppo diversi.
Ciononostante, di americani ne ho letti assai. Proprio stamattina su una bancarella di libri sita sul percorso (rigorosamente a piedi) che menava alla chiesa di San Biagio (oggi è San Biagio) protettore di un paesino vicino a Gagliano del Capo di nome Corsano, proprio stamattina ho aperto un libro americano e ne ho letto il famosissimo incipit: Chiamatemi Ismaele. Che è un bel cominciamento. Ma siamo proprio al top, insieme a quell'altro dei gatti spiritati...

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px200cambio3
view post Posted on 3/2/2017, 23:54




Anzi, vi mando un'altra foto di queste parti. Senza immagini, la comunicazione non funziona, o non è interessante. Stasera ero a Lecce, dove il Presidente Mattarella era stato invitato per l'inaugurazione di un vecchio teatro rimesso a nuovo dopo dieci lustri di abbandono: ma foto non ne ho. Tanto, Mattarella lo conoscete da voi :D .

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view post Posted on 4/2/2017, 11:37
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CITAZIONE (EasyRider16 @ 2/2/2017, 21:21) 
In genere la letteratura nord americana non mi piace, con le ovvie eccezioni, di cui però non fa parte "La Strada" di Kerouac che è intriso di angosciante nichilismo, anche se ben lontano dalle iperboli depressive di Bukowski.

Anch'io di Bukowski non ho letto nulla... :B):
In compenso mi sono visto centinaia di volte l'avventura di Kowalski, che fa solo rima con Bukowski... :D ed è il protagonista di Punto Zero (tit.or. Vanishing Point) un film del 1971 che fa parte della lunga lista dei road movies dell'epoca di cui Easy Rider è il più illustre rappresentante.
VP è il mio film preferito in assoluto (sarà un caso?) e presenta molte affinità con il romanzo di Kerouac; più che di nichilismo, a mio parere è intriso del disagio delle giovani generazioni dell'epoca le quali, non più disposte ad accettare i conformismi della società "bene" (tra cui anche svariate forme di xenofobia), cercano nel VIAGGIO (inteso in senso lato) una loro nuova dimensione, nuovi ideali, una nuova indipendenza.
Solo in apparenza si tratta di nichilismo, in realtà è un "vagare alla ricerca di se stessi" e di nuovi ideali, in nome della libertà dagli schemi ed i conformismi imposti dalla società dell'epoca.
 
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view post Posted on 4/2/2017, 14:18
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Ricordo anche io il film che dici, l'ho visto non saprei quanti anni fa penso alla TV ed effettivamente colpisce, non a caso lo ricordo ancora.
O.T. "grande" film, anche V Per Vendetta :D da guardare magari dopo giornate spese dietro un BUG SW e/o magari contemporaneamente angariati dal capo...
 
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view post Posted on 4/2/2017, 14:38
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CITAZIONE (CMaiorano @ 4/2/2017, 14:18) 
Ricordo anche io il film che dici, l'ho visto non saprei quanti anni fa penso alla TV ed effettivamente colpisce, non a caso lo ricordo ancora.
O.T. "grande" film, anche V Per Vendetta :D da guardare magari dopo giornate spese dietro un BUG SW e/o magari contemporaneamente angariati dal capo...

:D Vero!
Bellissimo film che avrei voglia di rivedere. :thumbup1.gif:
 
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view post Posted on 4/2/2017, 22:19
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CITAZIONE (px200cambio3 @ 3/2/2017, 23:50) 
Bukowsky non è quello di Lolita?
Anche a me la letteratura nordamericana piace poco, siamo - noi e loro - due mondi troppo diversi.
Ciononostante, di americani ne ho letti assai. Proprio stamattina su una bancarella di libri sita sul percorso (rigorosamente a piedi) che menava alla chiesa di San Biagio (oggi è San Biagio) protettore di un paesino vicino a Gagliano del Capo di nome Corsano, proprio stamattina ho aperto un libro americano e ne ho letto il famosissimo incipit: Chiamatemi Ismaele. Che è un bel cominciamento. Ma siamo proprio al top, insieme a quell'altro dei gatti spiritati...

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No, Lolita è di Nabokov. Charles Bukowski è quello di Pulp, Post office, Hollywood Hollywood.
Ultimamente sto leggendo autori giapponesi e anche quella è una cultura molto distante dalla nostra, ma trovo molto più affascinante il loro modo di scrivere e interpretare gli eventi.
 
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px200cambio3
view post Posted on 4/2/2017, 22:28




Ovviamente è vero, e dire che qualche secolo fa l'ho letto :) . Ma si sa, la cultura è ciò che si ricorda dopo aver dimenticato tutto :o: .
Bukowsky lo avrò orecchiato da qualche parte, e ancora adesso non riesco proprio a metterlo a fuoco, né mi pare di averne voglia. Ma cercherò di colmare in parte questa lacuna, che con tante altre forma un oceano. Meno male che ogni tanto ci sono gli stimoli del forum, sennò mi seppellirei felicemente nel mio campo di verdure.

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view post Posted on 4/2/2017, 23:02
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Giusto per gradirne la poetica (il realismo non gli difetta, forse la metafora sì):

Vomito di donna

avevamo circa 14 anni, io,
Baldy e Norman,
eravamo seduti nel parco
del quartiere
a bere birra rubata
attorno alle dieci di sera.

poi vedemmo un'auto accostare
al marciapiede.
si aprì lo sportello e una donna
si sporse e vomitò
in strada.
ne lasciò andare un bel
carico.
per un pò retsò lì.
poi venne fuori dalla auto
e s'avviò nel
parco.
zigzagava
un poco.

"è sbronza" disse
Norman "scopiamocela"

"ok" dissi io

"ok" disse Baldy

avanzava
nel parco
sbilenca.
era massiccia
ma giovane
belle tette
belle gambe
traballante sui
tacchi a spillo.

"me la faccio"
disse Baldy

"me la faccio"
disse Norman

allora ci vide
seduti sulla panca

"oh"disse

venne più vicino
attonita

"oh siete solo dei
bravi ragazzi..."

"che ne dici di un drink
baby?" chiese
Norman

"oh no, ho bevuto
troppo, mi sento
uno schifo, ho
litigato col mio
uomo..."

ondeggiava
alla luce della luna.

"cos'ha lui che
non ho io?"
chiese Norman.

"non esagerare"

"vieni qui baby
ho qualcosa da
mostrarti"
disse Baldy

"me ne vado"
disse
lei e fece per
allontanarsi

Baldy saltò su
(mezzo sbronzo)
per seguirla

"ho qualcosa
per te baby"

la donna si mise
a correre
e Baldy
dietro

quando provò
ad acchiapparla
mancò la presa, urtò
contro le sue grosse
chiappe e cadde
nell'erba.

la donna raggiunse
l'auto
accese e
sparì in fondo
alla strada.

Baldy
tornò
camminando
verso di noi

"merda, che troia"

sedette con noi
sulla panca
agguantò la sua lattina
e buttò giù
un gran sorso

"ne voleva
eccome se ne
voleva" disse

"hai fegato
Baldy"dissi io

"pensi che
tornerà?" chiese
Norman

"sicuro" disse Baldy
"vuole questo
uccellone
che ho in tasca."

non credo che nessuno di noi
pensasse di vederla tornare
ma sedemmo lì
a bere birra
e ad aspettare.

eravamo tutti
vergini
ma allora ci sentivamo
dei portenti
lì seduti a fumare
svuotando lattine di
birra.

più tardi saremmo tutti
andati a casa a
masturbarci
pensando alla donna
nelo parco
baciando la sua bocca al whisky
le sue gambe alte
alla luce della luna
mentre
la fontana del parco
sputava
acqua
e i nostri genitori
dormivano
nell'altra camera da letto
stanchi di
tutto.
 
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view post Posted on 5/2/2017, 19:46
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Oggi su Repubblica c'era ripubblicata una vecchia intervista a Bukowsky. l'ho letta, certa era un tipo sui generis.
Antò la letteratura americana mi piace moltto: schemi letterari diversi, modi di ragionare e scrivere diversi, forse a volte un pò meno "colti" dei nostri europei, ma senz'altro grande letteratura. Del resto Hemingway, Philip Roth, Fitzgerald, De Lillo, Twain, Salinger, Vidal, Steinback...solo per citarne alcuni, li trovo veramente interessanti. Del resto de gustibus.
Saluti
Claudio

Il libro che penso di proporre questa settimana è: "Le avventure di Pinocchio", di Carlo Lorenzini più noto con lo pseudonimo di "Collodi".
Chi non lo conosce! ma quanti di noi hanno veramente letto il libro. Ne possiedo una stupenda edizione, purtroppo alquanto malconcia ma integra, stampata, ed. Silani a Firenze del 1933 e arricchita con gli splendidi disegni dei fratelli Cavalieri.
Scritto verso la fine dell'800, ruppe tutti i precedenti canoni dei racconti favolistici (pensiamo solo ai fratelli Grimm, quelli di Biancaneve). I dialoghi sono serrati, spesso spiritosi, le autorità a volte mostrate in forma irrisoria (il giudice con la faccia di scimmia). C'è un continuo, quasi martellante seguirsi di situazioni, senza sosta. Pinocchio è un discolo, non si ravvede, strafottente e sarcastico, ma ingenio che si fa corrompere dal primo imbonitore che passa (il gatto e la volte, Lucignolo). Quasi fino alla fine tutt'altro che pedagogico . Certo finisce con il ravvedimento, diventa buono e si sacrifica per il povero (si era sempre nell'800!) e irascibile (del resto erano tutti toscanacci) Polendina Geppetto, ricevendo in dono dalla fata Turchina la mutazione da burattino di legno a bambino in carne e ossa. ma resta la sostanza narrativa e letteraria, il susseguirsi incessante di situazioni i dialoghi mordenti e vivaci e le storie fascinose. Merita di essere ancora letto o riletto.
Saluti
Claudio
 
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px200cambio3
view post Posted on 5/2/2017, 22:28




Per Maurizio: come puoi immaginare, la sedicente poesia di Bukowsky (ho capito bene?) proprio non riesce a toccare le mie allentate corde.

Per Claudio: hai dimenticato i due maggiori tra gli "americani", vale a dire Poe e Melville. Ma non ci curiam di loro...
Su Pinocchio invece hai fatto centro pieno! Quelli son libri da leggere e rileggere. E magari ricordarsi del grande Bennato che cantava: lui è il gatto e io la volpe, siamo in società, di noi ti puoi fidar :B): :o: . La la la la la la la... Che goduria, libro e canzone!

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view post Posted on 6/2/2017, 09:43
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Per Antonio: ho citato solo autori yankee che ho letto. Moby ce l'ho ma non l'ho ancora letto. Di Poe la peste nera e qualcos'altro, ma non mi hanno suscitato emozioni particolari.
Hai citato "Burattino senza fili" di un allor ottimo Bennato.
Vorrei farti vedere la mia copia cartacea delle Avventure di Pinocchio, è stupenda.
Saluti
Claudio
 
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view post Posted on 6/2/2017, 20:29
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Ho letto sia Poe (racconti dell'incubo) che Melville (Moby Dick).
I racconti dell'incubo non fanno paura a nessuno, in compenso per me Poe era un po'...fuori :D
Né ho visto tutto il pathos che ci trovano in Moby Dick.
Pinocchio è molto "ottocentesco" ovvero "deve" insegnare qualcosa (i buoni sentimenti e il buon comportamento), cose che sono sì vere ma a me :D spesso scatenano un tremendo effetto paradosso-contrario!

Comunque la lettura è anche, forse di più, un passatempo sicuramente molto molto molto migliore che guardare la TV (ci vuole poco...) :bye1.gif:
 
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view post Posted on 6/2/2017, 22:21
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Carmine, Edgard Allan Poe , contrariamente all'opinione più diffusa, non era uno scrittore di romanzi dell'orrore, ma uno che cercava di indagare sulla psiche umana e il suo rapporto con l'ignoto.
 
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view post Posted on 7/2/2017, 10:52
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Cà, solo le ultime 10 pagine sono diciamo...pedagogiche e parlano del "ravvedimento" di Pinocchio, ma fino a quelle è un continuo scoppiettio, un accadimento dopo l'altro che il maramaldo Pinocchio non smette di creare. L'ho recentemente riletto e mi sono molto divertito. Del resto l'Odissea narrata e poi scritta oltre 2.500 anni fa, resta una narrazione stupenda. E là si parla di dei e ninfe e di cannibalismo antropofago.
Saluti
claudio

Edited by ClaudioN - 7/2/2017, 12:40
 
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view post Posted on 7/2/2017, 12:28
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mi fate tornare voglia di leggere
ormai da un paio di anni non leggo, per la "malinconia" di non mettermi gli occhiali
 
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339 replies since 29/1/2017, 19:36   2547 views
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