Ah, il mitico "on the road" di Kerouac.. letto tanti anni fa...
Mi reputo fortunato e molto per non aver vissuto ciò che visse Levi e ciò che tutt'ora vivono ancora in tantissimi.
Dal 1945 ad oggi, è stato un continuo susseguirsi di guerre e stragi eppure noi abbiamo continuato la nostra vita, con gioie e dolori che la sorte ci ha riservato
Citerò solo alcune perché non basterebbe lo spazio:
Guerre di liberazioni coloniali; Angola, Algeria, India Tunisia ecc. ecc.
Guerra e stragi nel Congo
Guerra di Corea
Invasione cinese della Mongolia
Copli di stato continui in centro e Sud america e Africa spesso fomentati adgli interessi occidentali
Repressione della rivolta in Ungheria da parte dell'armata Rossa
Infinite guerre mediorientali senza aver ancora risolto il problema palestinese
Guerra nel Vietnam
Stragi con milioni di morti in Cambogia
Genocidio in Rwanda tra Tutsi e Utuh con milioni di morti.
Guerre balcaniche
Massacri in Sudan
Attuali guerre in Iraq, Siria, Libia
ecc. ecc. ecc. ecc.
Mi fermo qui nell'elenco delle ecatombi
Primo Levi non scrisse un memoriale, ma il suo fine oltre a quello di far capire fin dove era arrivata la bestialità umana, quello di ricordare ciò che era accaduto al fine di evitare che accadesse di nuovo. Lezione appunto che ritengo non attualissima ma di più. E comunque nonostante le continue guerre e massacri, i fortunati, cioè noi, continuano a vivere la nostra vita anche nel ricordo di cosa gli successe a quei sfortunati e cosa successe ai propri cari (almeno ai miei). Come ci ricordava Indro Montanelli, chi non ha memoria non ha futuro.
Finisco nel citare nuovamente sempre di Levi che mai e poi mai riterrò palloso, la sua famosa lirica. Ai senza memoria
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
saluti
Claudio
Edited by ClaudioN - 2/2/2017, 15:16