SediciSx4 Italian Forum

Italiani brava gente- SIamo meglio dei macellai dell'Isis?

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 17/1/2016, 16:43
Avatar

Amministratore

Group:
Administrator
Posts:
9,223
Location:
Torino

Status:


Da "La Stampa"

«È morto un negro. Siiiiiiii. Un merda in meno. Alti i bicchieri!». Chi scrive una frase così su Facebook? Chi c’è dietro? Che storia è questa? «Mi chiamo Cristian C. Ho 31 anni. Non è un buon momento per me. Ho dei problemi famigliari. Faccio l’operaio in un’industria meccanica, sono uno qualunque. Voglio dire, non sono uno che si veste bene, come puoi vedere. Ma non volevo fare casino. Sabato pomeriggio sono tornato a casa stanco e ho scritto la prima cagata che mi è venuta in mente». È una frase razzista. «Non mi offendo. Dite pure quello che volete. Tante cose non vengono prese in considerazione, e allora ti va giù la catena». Cosa significa? «Vuole dire che delle persone di colore mi sono entrate in casa e mi hanno portato via tutto. Se ti entrano in casa, se spaccano, se invadono la tua vita, tu cosa rispondi? Cos’altro c’è capire?».
Sette giorni fa un ragazzo nigeriano di 28 anni si è buttato sotto un treno a Ferrara. Nel giro di pochi minuti, sono incominciati ad arrivare i primi commenti. «Meglio così». «Finalmente una buona notizia!». «Posso unirmi ai festeggiamenti?». «Speriamo non si sia danneggiato il treno». Cristian C. ha scritto due volte. «Ma la mia doveva essere soltanto una roba da ridere. Una cazzata. Hai presente le cose che devono essere prese con le pinzette? Non volevo suscitare un polverone del genere. Infatti, questa è la verità, ho detto al mio amico di cancellare tutto. L’argomento mi ha stressato».
Possiamo scrivere il suo nome? «Se volete fare denunce, andate pure avanti. Ma io preferirei di no. Poi mi toccherebbe spiegare ai miei parenti. E, come le ho detto, questo non è un buon momento in famiglia». Lei e la politica? «Non mi interessa». Ha pensato a quel ragazzo? «Non è bello suicidarsi. Ma finché non ti succede niente nella vita, sei gentile. A me qualcosa è successo».

Ferrara, Emilia. Terra di cultura e accoglienza. Sempre qui, tre giorni fa, i poliziotti sono andati a bussare a casa di un ragazzo di 19 anni. Con altri dodici estremisti di Forza Nuova, da Roma e Chieti, partecipava ai cosiddetti «banglatour». Raid punitivi contro migranti bengalesi. Un gruppo accomunato dal «propugnare sia le tesi negazioniste dell’Olocausto, sia quelle della superiorità della razza bianca», c’è scritto nel decreto di perquisizione.
Questo viaggio è una specie di incubo reale. Un viaggio nella rabbia e nell’insofferenza italiana. Dove puoi imbatterti in una studentessa di 25 anni, laureata in Lettere antiche con 110 e lode, che ti dice: «Io sono fascista».
Fascista? «Assolutamente sì, non ho problemi ad usare questa parola». Ha lunghi capelli biondi e un maglione girocollo rosso. Si chiama Martina Poli. Dei 15 militanti di Casapound a Verona, lei è la più giovane.
Davanti a un caffè macchiato, in un bar di fronte all’università, ti racconta la sua vita: «Mio padre è dottore di paese, mia madre casalinga. Io sono una secchiona. Studio tantissimo. Ho fatto la tesi sull’Eneide, forse il libro che preferisco in assoluto. Sogno di restare in ambito universitario, magari nella ricerca». Il suo punto di vista sull’attualità è: «Stiamo implodendo. Il modello di integrazione che vogliono propinarci è del tutto fallimentare. I fatti di Colonia ne sono la prova. La società multirazziale non può esistere. I migranti sono pedine nelle mani delle cooperative che li sfruttano, nessuno si integra veramente. Si creano solo dei ghetti. L’Italia sta morendo. Il diritto di base di un popolo sarebbe vivere in pace nella sua terra. Io credo che questa migrazione sia una violazione dei diritti umani».
Ha mai parlato con un migrante? «Personalmente, no. Sarà perché in biblioteca non li vedo, sono sempre dal kebabbaro con la birra in mano». Cosa significa, per lei, definirsi fascista? «Per me è un’idea di Stato. Quella che ha permesso all’Italia di essere una nazione. Io non voglio che i bambini dei migranti abbiano la nostra cittadinanza. La cittadinanza è una questione di diritti e di doveri. Andate in giro, troverete solo odio. E se io mi impegno in politica, è proprio per cercare di convogliare questo sentimento in qualcosa di costruttivo». E quale sarebbe, il suo progetto politico? «L’Italia deve chiudere le frontiere e tornare ad essere una nazione. Il governo deve prendersi cura degli italiani. I profughi che non lavorano, cioè quasi tutti, devono essere immediatamente espulsi».

A Verona ci sono le panchine con le sbarre trasversali. Qualcuno le chiama anti barboni, altri le definiscono anti migranti. Le sbarre servono ad impedire a chiunque di sdraiarsi. Quelle panchine sono finite anche nel presepe, quasi come un simbolo della città. Verona è estremamente educata, piena di turisti che parlano lingue straniere. A Verona è nato il movimento «Verona ai veronesi». Il pretesto è stata una manifestazione che si è tenuta a pochi chilometri da qui, nella zona collinare chiamata Costagrande.
Da cinque mesi, in cima a un cocuzzolo, nell’ex collegio di Don Mazzi, c’è un centro per richiedenti asilo politico. È delimitato da reti, chiuso con un grande cancello elettrico. Cinquecento migranti dormono divisi in container da sei posti l’uno. Il paese più vicino è a 4 chilometri, giù da una strada di tornanti, si chiama Avesa. L’idea era quella di usare una sala della «Trattoria popolare» per allestire una scuola di italiano per i migranti. Non è stato possibile. Uno dei promotori delle proteste si chiama Franco Grava. Ha 65 anni, due figli e tre ex mogli. «Quando ti innamori, ti viene la pelle d’oca - dice ridendo forte - ma poi passa». «La prima moglie l’ho conosciuta qui, la seconda a Johannesburg, la terza a Città del Messico. E alla fine, sai cosa ti dico? La prima è sacra. Solo con lei ho fatto dei figli. E io vivo per loro».
Da ragazzo era il cantante di un complesso che si faceva chiamare «i Brutos», il suo cavallo di battaglia era «Guarda che luna» di Fred Buscaglione. Franco Grava è un venditore di detergenti concentrati. Compra le materie prime, le fa assemblare. Cosa ci faceva in prima fila contro i migranti di Costagrande? «In Italia c’è il caos. Questi ammazzano, stuprano. C’è l’invasione. Per trovare un bianco bisogna andare in Africa, fra poco. Oddio, io non ce l’ho con nessuno, ho viaggiato tanto. Ma quando vai all’estero, devi avere tutto in regola, mentre queste persone qua non vogliono nemmeno farsi identificare». I richiedenti asilo politico, veramente, sono stati tutti identificati. «Allora senti, ragazzo, ti faccio io una domanda. Se vengono delle persone a casa tua, tu le lasci entrare? Questi qui chiedono passaggi, tirano pugni sulle auto per farsi caricare su. Fanno quello che vogliono. Sporcano. Non parlano l’italiano». Ma è stato proprio lei, insieme ad altri residenti, ad opporsi alla scuola: «Certo, mica dovevano farla qui…».

Sui social network, in questi giorni, è stata molto commentata una notizia che riguarda la Danimarca. Il governo danese ha deciso di sequestrare i beni dei profughi per fare fronte alle spese di gestione. Qualcuno si è indignato. È una pratica che ricorda ciò che facevano i nazisti ai deportati. Ma da una casa di Milano, la signora Laura S. ha attaccato gli indignati sui social network: «Secondo voi, mantenere milioni di nullafacenti è onorevole?».
Vive in zona Parco Lambro. Ha 50 anni. Indossa jeans, scarpe da ginnastica Adidas e non si trucca da molto tempo. «Perché il trucco è una schiavitù», dice. Il suo profilo Twitter traccia queste coordinate: «Il politicamente corretto è cancro. No Ue. No euro. No ius sanguinis». Ed eccola, in carne ed ossa: «Sono stufa di sentire frasi del genere: “Poverini, vengono dalla guerra”. Sono stanca delle palle, dei condizionamenti verbali. Non guardo più la televisione». È una libera professionista, si occupa di assistenza clienti per una società che sviluppa software: «L’euro ha dimezzato il mio stipendio. La gente soffre e si ammazza. E intanto, cosa facciamo? Importiamo milioni di migranti che peseranno sulla nostra economia disastrata. Un esercito di maschi giovani disoccupati, molto ben messi fisicamente. Perché stiamo facendo una cosa del genere?».
Quali sono i suoi rapporti con i migranti? «Una cara persona della mia vita è stata ricoverata in ospedale quattro mesi. Andavo a trovarla ogni giorno ma, alle nove di sera, non potevo prendere il pullman per tornare a casa. Sono stata molestata. Senza gravi conseguenze, grazie a dio. Ma io non sono mica Monica Bellucci, non è che la gente si volti a guardarmi quando passo in Piazza del Duomo. Eppure, una volta giravo libera per questa città. Adesso non più». Se le dicono che lei è razzista? «Me ne frego. Mi fa orrore il politicamente corretto. È spossante, è falso».
Sono le sei di una sera italiana. Il vento ha pulito il cielo. E le cose, i contorni di tutte le cose, adesso si vedono nitidamente. La signora che non vuole «l’invasione dei nullafacenti» saluta: «Vado ad accudire tre gatti randagi - dice - vado dal mio uomo, la mia passione, la parte migliore di me. E poi cercherò di aiutare chi ha bisogno, animali o essere umani. Credo sia la cosa più importante da fare nella vita»
.
 
Web  Top
view post Posted on 17/1/2016, 20:10
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
11,893
Location:
Pescaglia, in provincia di Lucca.

Status:


Mah ... da un certo tempo c'è questo ritorno di temi, politiche, e fatti razzisti, xenofobi...
Non so se come dice la stampa dipende dalla paura, dalla crisi eccetera ... certo che non è bello, anche perché l'immigrazione verso l'Europa durerà, da quello che si legge, almeno 50 anni quindi ... ce la teniamo, è un fatto ineluttabile.
 
Top
view post Posted on 18/1/2016, 12:09
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


simo sol agli inizi s sconvolgimenti planetari, flussi migratori continui e inarrestabili. occorrerebbe una governance planetaria per affrontare problemi di questa portata, governance ch non esiste C'è il rischio che tutto risulti prima o dopo sconvolto. Anche le nostre relative certezze.
Sauti
Claudio
 
Top
view post Posted on 22/3/2016, 12:34
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


Attentati quasi quotidiani in Turchia (nazione con un governo molto ambiguo a dir poco), in Belgio oggi una carneficina....si stanno avvicinando sempre più. Il male è tra noi, colpe ne abbiamo ma dal male comunque bisogna difendersi.
Saluti
Claudio
 
Top
RiccardoRM80
view post Posted on 22/3/2016, 22:45




La miglior difesa è l'attacco....dispiace a dirlo ma ormai sono dell'idea che questi capiscono un solo linguaggio....
 
Top
view post Posted on 22/3/2016, 23:09
Avatar

Amministratore

Group:
Administrator
Posts:
9,223
Location:
Torino

Status:


Attaccare chi, cosa? Violenza chiama violenza. Gli attentati europei sono frutto dell'azione di cittadini europei, a chi dovremmo fare la guerra, a noi stessi? Dovremmo preoccuparci di far cessare l'emarginazione e pensare all'integrazione come vera arma per far venire meno i presupposti di tanta voglia di rivalsa. Certo fare la guerra è più facile, così come lo è immaginare che il problema siano i barconi e non le cause che li riempiono. Quando le soluzioni sono difficili da perseguire si cerca sempre di individuare un falso problema su cui dirottare l'attenzione.
 
Web  Top
RiccardoRM80
view post Posted on 23/3/2016, 00:38




Dici che sono trattati così male a Bruxelles?
Sono così poco integrati che il quartiere dove hanno arrestato quel terrorista è composto per la metà di islamici....
Io non ho assolutamente parlato di barconi da fermare,visto che la maggior parte di questi terroristi si rivela essere cittadini europei a tutti gli effetti.
Quello che penso è che il problema bisogna risolverlo nelle loro capitali e dargli un duro colpo per dare un segnale forte.
O pensate sia meglio porgere l'altra guancia?
A cosa ha portato l'immobilismo che ha avuto il Belgio?
Ci hanno messo 4 mesi a scovare quell assassino.
 
Top
angor
view post Posted on 23/3/2016, 09:20




La politica dell'accoglienza poteva essere discussa 10 anni fa...quando l'immigrazione era a cifre 10 volte inferiori.
Oggi, i flussi migratori vanno fermati, senza tirare in ballo ragionamenti filosofici su xenofobia o xenofilia. ma semplicemente per una questione di numeri: le nostre nazioni, come qualsiasi altra nazione del mondo, ha un limite di risorse e spazio e prima o poi verrà raggiunto. E' meglio pensarci prima, piuttosto che arrivarci e accorgersene solo per il collasso sociale che ne seguirà.

L'Italia, e l'Europa in generale, NON POSSONO accogliere tutti quelli che vogliono venirvi, è un dato incontestabile. Cosa facciamo, accogliamo veramente decine di milioni di immigrati? In Europa ci sono 700 milioni di persone circa....nel resto del mondo 7 miliardi, nella sola Africa 1-2 miliardi....è evidente che, prima o poi, si dovrà trovare un sistema per gestire questi movimenti.
L'idea sarebbe di farlo PRIMA che sia troppo tardi.

Non si vuole farlo? Bene, si fa per dire, ma che almeno non ci si nasconda dietro il dito illudendosi che basti fare qualche sorriso e regalare qualche diritto in più per impedire gli inevitabili ripercussioni sociali e, temo, anche politiche a cui andremo incontro.
 
Top
view post Posted on 23/3/2016, 09:51
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


Angor, fermati tout court, dunque tutti? anche colora che scappano dall'ISIS e dalle guerre che sconvolgono tanta parte del pianeta? Scusa ma manco Salvini, e ho detto tutto come direbbe Totò, è arrivato a dire tanto. Certo non è possibile per tanti motivi accogliere tutti, ma neppure l'opposto cioé nessuno, per altrettanti motivi, anzi di più.
Carissimo amico Maurizio, questa volta ciò che tu dici è vero ma non risolverebbe se non in parte il problema. Questi non sono giovani emarginati, anzi spesso appartenenti alla classe media o per lo meno non poveri sfruttati. c'è di più, un fanatismo omicida, totale palingenetico che li porta alla totale distruzione di quelli che loro identificati nemici, siano cristiani, sciiti, ebreo o agnostici. Non ha caso il grande Umberto Eco li ha identificati come i nazisti del tempo attuale.
Saluti
Claudio
 
Top
angor
view post Posted on 23/3/2016, 09:57




come hai detto, non ha senso chiudere a TUTTI...ma dove avrei scritto di chiudere a tutti....ho detto di FERMARE questi flussi migratori incontrollati, e di GESTIRE poi.
Controllare implica che, per forza, qualcuno anzi la maggior parte andranno respinti.

Respingerne qualcuno, NON vuol dire chiudere a TUTTI. Prima o poi, bisognerà avere il coraggio di rimandarne indietro.

I problemi si risolvono se si comincia a parlare almeno facendo finta di capirsi. Altrimenti, continuamo col giochetto di estremizzare le opinioni diverse dalle nostre e vediamo dove finiamo.
 
Top
view post Posted on 23/3/2016, 10:04
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


I problemi si risolvono articolando le soluzioni possibili per poi realizzarle. Esempio pratico: arriva un barcone a Lampedusa con donne e bambini oltre che uomini provenienti da vari paesi, secondo te cosa bisognerebbe fare?
Saluti
Claudio
 
Top
view post Posted on 23/3/2016, 10:53
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
5,254
Location:
Bologna

Status:


se non ci rendiamo conto che siamo in guerra parliamo di niente
siamo in guerra, con decine di morti, centinaia/migliaia in Europa
e guarda caso dove non hanno accolto islamici ne li vogliono non ci sono attentati (est europa)
per pura fortuna non abbiamo ricevuto attentatati (o per meriti dell'intelligence?)
ma ok, facciamo lì'intelligence europea
ma almeno temporaneamente blocchiamo del tutto le frontiere esterne perchè ripeto siamo in guerra, se cede il criterio di shengen allora cede l'Europa, l'Euro e tutto
cambia il mondo
e forse è giusto visto che nessuno vuole aiutare grecia e italia (naturali vie verso l'europa)
se la spagna e l'inghilterra mettono reti e polizia (ben prima del terrorismo) nessuno si era opposto
lo fa l'Australia e gli usa che non sono stati totalitari
e ci vanno le misure tipiche di quando si è in guerra
non rompiamo le scatole alle forze dell'ordine se fanno il loro mestiere
a me non disturbano controlli e posti di blocco
ma andiamo a sanare i quartieri e le zone in cui la polizia non entra ed espelliamo chi si lamenta
a Molenbbek hanno quasi aggredito la polizia che faceva il suo mestiere, bè espelliamio tutti quelli che prendono
non ti piasce la polizia belga (o italiana, o tedesca)? bene ti aiuto a tornare dove vige la sharia
e blocchiamo per 5 anni anche i profughi (veri o presunti) non in regola
vogliamo aiutarli, accettare un flusso controllato e sicuro per noi e loro
benissimo, valutiamo chi viene e operchè viene (gli emigranti economici adesso no grazie)
ma DOPO aver smantellato le enclave stile molenbeck, possono volerci 6 mesi o 6 anni ma si può fare
e aver ripristinato norme generali (no burqa, no predicazioni in arabo) che devono essere accettate da chi viene qui a priori
vogliamo essere anche umanitari? niente in contrario
invece di dare soldi alla Turchia (fulgido esempio di stato islamico e autoritario) diamoli a
italia
spagna
grecia
malta
e organizziamo campi in siria e nei paesi limitrofi che ovviamente vogliano aiuto
un paese come la turchia che fa passare i migranti per fare pressione (e che ha invaso Cipro, stato ue) io lo lascio al suo destino fino a che non rispetta al 105% i parametri della civiltà europea e le norme comunitarie
con gli stessi soldi che daremo aimè alla turchia(come quelli dati a gheddafi a suoi tempo) facciamo las protezione frontiere esterne e aiuto nei campi in loco
e vediamo che fanno gli stati che sono tiepidi con il terorismo e che non accolgono gli afgani per esempio , che se devono arrivare in europa è un insulto alla logica così come chi uiene da sotto il sahara
forse il rigore di rispedire a casa chi segue linee irregiolari - tutti- farà meno morti di adesso se si ha la certezza che magari pochi ma in regola arrivano dai campi
che vanno protetti anche con le armi..nbon come a sebrenika

sarà duro ma per me è il meno peggio, se tutto l'occidente dovrà cambiare modo di vita molto meglio altre soluzioni, stile conferenza con tutti e attrezzare forze per distruggere l'isis A TUTTI I COSTI e CON TUTTI I MEZZI
se l'occidente diventa la brutta copia dela sirias o delliraq........ lo ritengo non possibile quindi meglio soluzioni alternative

nb ammettendo in passato stati EUROPEI e non islamici come la Romania e altri abbiamo avuto l'esportazione libera dei delinquenti verso di noi
ma questo è fatto e si deve migliorare passo passa
non rifacciamo l'errore con la turchia o accettando 10 miliooni di profughi che sono uno stato, specie se non vige al 100% la ripartizione dei profughi fra tutti gli stati membri
contestiamo italia e grecia e non chi non li vuole?
non ci sta mi dispiace
 
Top
RiccardoRM80
view post Posted on 23/3/2016, 11:13




A molembek l'intero quartiere è sottoposto alla sharia e non alle leggi del Belgio con tanto di cartelli agli angoli delle strade!
E questo vale anche per i non islamici che non possono mangiare e bere in giro nel periodo del ramadan,non si può ascoltare musica o bere alcol,le donne sono invitate a indossare il burla e non mettere scarpe coi tacchi.
Questo per voi è normale?
 
Top
view post Posted on 23/3/2016, 11:41
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
5,254
Location:
Bologna

Status:


ovviamente no
io ho chiamato il 112 in trentino perchè un guardiapesca voleva parlare in tedesco
e sono intervenuti....
fino a che sventola la bandiera nazionale devono valere le regole che implica

se uno vuole la sua legge e la vuole impoirre ci sono fior di stati islamici o che siano allineati alle loro attese nel mondo
(compreso chi, dipendente pubblico, non vuole parlare italiano in italia)
se davvero fosse così forse Bruxelles non sarebbe la sede adatta per essere una apitale dell'europa - se ancora esiste-
 
Top
view post Posted on 23/3/2016, 14:12
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


Devo correggerti. nell'est Europa precisamente in Russia di attentati ne fanno tanti. con relativi morti. C'è la Cecenia con annessi e connessi. forse non ci rendiamo ben conto che sonno masse oceaniche che si stanno muovendo e non mi pare ci sia una consapevolezza internazionale (non solo europea) di come affrontare il problema.
Ripeto la domanda: che fare di un gommone carico di domme uomini e bambini che arriva a Lampedusa?
Saluti
claudio
 
Top
65 replies since 17/1/2016, 16:43   555 views
  Share