Parigi - Venerdì 13 novembre 2015

Non ho voluto scrivere a caldo, perché le emozioni non sempre aiutano ad affrontare razionalmente il problema.
Da padre di un ragazzo i cui coetanei sono stati brutalmente massacrati dal fanatismo omicida di ragazzi come loro, non posso che provare piena empatia con i loro genitori, ma non posso che intravedere l'abisso di dolore che li avrà travolti così inaspettatamente. Quindi mi fermo e mi astengo da ulteriori commenti che rischierebbero di essere vacui. Sapessi farlo, forse pregherei, come ha fatto il mio caro amico Claudio.

Ho letto da tante parti le proposte più fantasiose, ma quasi tutte unite dal fattore comune del ricorso alla violenza. In Europa abbiamo affrontato due guerre mondiali e lasciato sul terreno milioni di morti per comprendere che la logica del terrore porta all'abiezione dell'uomo, al suo svilimento, alla sua disumanizzazione. Cedere a tutto ciò significherebbe aver già riconosciuto la parziale vittoria di chi di quella logica fa un manifesto politico. Il terrorismo si combatte facendo venire meno le ragioni stesse che lo fomentano e non rinfocolandole.

Les garçons sont tombés,
ils sont tombés pour la liberté,
leurs âmes vont augmenter dans la liberté!

Questa è la mia breve preghiera laica.

UOMO DEL MIO TEMPO di Salvatore Quasimodo

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t'ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero,
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.