CITAZIONE (ClaudioN @ 4/5/2015, 10:59)
Ribadisco il fatto che l'esempio e l'insegnamento familiare volto al rispetto del prossimo, del mondo in cui si vive, della società in generale, è basilare, ma la sua mancanza non giustifica in ogni caso comportamenti asociali, troppo comodo.
E' questo il punto secondo me: affichè una persona cresca con sani princìpi occorre che qualcuno nella vita prima o poi glieli spieghi, in maniera amorevole (i metodi li lascio definire a ciascuno, visto che fare il genitore o il pedagogo è un mestiere molto molto difficile), che gli dica, insomma, cosa è bene e cosa è male.
Perchè purtroppo se l'esempio lo deve prendere dal mondo esterno o da genitori disgraziati... son guai. Per carità, non voglio affermare che se una famiglia si spacca, non sia mai per un giusto motivo a prescindere. Ma se ci sono figli di mezzo, forse bisorrebbe pensarci un pò di più prima di fare certi passi, magari pensando anche a cosa succede nella loro testa e nella loro formazione.
Oggi PURTROPPO l'unica istituzione che può impartire dei VALORI e dei princìpi alle nuove generazioni è la famiglia. Se manca quella o se quella per motivi vari "non funziona" a dovere, come dice Banfi son volatili per diabetici.
Poi è vero anche che, come dice Carmine, spesso e volentieri sono il mondo esterno e le compagnie che "guidano" i figli, ma secondo me, l'aver dato loro un'impronta, l'avergli insegnato cosa è bene e cosa è male è fondamentale. Almeno avranno sempre un metro di giudizio.
Va anche detto che 15-16 anni è un'età difficilissima in cui è quasi impossibile imporre un comportamento, soprattutto se ci si trova in gruppo. Magari, presi singolarmente, quei ragazzi non avrebbero lasciato rifiuti in spiaggia, ma trovandosi in gruppo hanno emulato i peggiori. C'è la speranza che crescendo, maturando e acquisendo coscienza e personalità non commetteranno più certi errori.