Come tanti quando in televisione gli spot pubblicitari spezzano ciò che stiamo vedendo con la loro violenza e spesso banalità, cambio canale bestemmiando laicamente oppure mi alzo, ma qualche giorno fa non l'ho fatto. Sullo schermo sono apparsi due ballerini che volteggiavano armoniosamente su uno sfondo bianco un pò azzurrato. Come sottofondo musica classica che non sono riuscito a riconoscere. Ho osservato le movenze dei due: erano eleganti, perfette, sinceramente belle, ma nello stesso tempo semplici. Dopo qualche secondo, in caratteri piuttosto piccoli è apparsa la scritta "AirFrance" e nulla più. Chapeau! Saluti Claudio
Demonizzare lo spot pubblicitario in sé sarebbe un errore, diverso è il giudizio sul messaggio veicolato. In semiotica le due cose sono facce di una stessa medaglia, ma noi limitiamoci ad un'analisi più superficiale, da uomo della strada. Spesso gli spot pubblicitari sono un concentrato di espressione artistica, tecnologica, musicale che richiedono bravura e competenza per essere messi a punto. Lo dico da profano e quindi consapevole del rischio di dire una bestialità, ma mi pare che possano essere visti come l'essenza del cortometraggio. Ovviamente è necessario distinguere caso per caso, perché, esattamente come accade per ogni opera dell'ingegno, dentro vi può finire di tutto. In ogni caso il ricordo va alle serate passate in attesa del Carosello, il vero spettacolo televisivo di un tempo, quello che i bambini aspettavano per poter vedere qualche storiella buffa o qualche cartone animato. Oggi è tutto più rapido, sintetico, in linea con la velocità del nostro tempo (ne gioirebbero i futuristi) e per questo, in qualche misura, più difficile da realizzare.
Francamente nella quasi totalità degli spot che vedo di arte ne trovo poca. Spesso patinati, intriganti, sollecitanti i nostri istinti questo si, ma artistici pochi. Forse sono prevenuto ma la loro invadenza, il loro eccesso mi fa come direbbe Gioele Dix, incazzare. Certo le televisioni ci campano anche se il il loro costo siamo noi che lo paghiamo. Diverso il discorso per lo spot da me indicato, l'ho trovato veramente bello Saluti Claudio
In effetti in giro di immonnezza ce n'è molta, ma come dice Easy per fare uno spot serio, che invii un preciso messaggio in pochi secondi ad un pubblico vasto e culturalmente variegato è necessario disporre di bravura artistica non indifferente che coinvolge varie professionalità del settore, dall'ideatore, al regista, al fotografo, al musicista, ecc. ecc. Certi spot se guardati e letti con attenzione sono dei piccolo gioielli.
Mah, Claudio, è indubbiamente vero che in giro c'è molta immondizia, ma la mia considerazione riguardava i contenuti tecnici ancor prima del messaggio. Quando poi le due cose si incontrano si può assistere a dei piccoli capolavori. Quella da te indicata è una pubblicità a mio giudizio riuscita perché restituisce una sensazione di armonia, leggerezza e perfezione che ben si addicono al volo. Poi volare con Air France non è sempre così paradisiaco, ma questa è un'altra storia.
C'è da dire che AirFrance ha scelto uno spot "estetico" rispetto ai soliti ammalianti. A volte, lo comprendo, è l'utilizzo degli stessi che indispettisce. Il bombardamento senza regole che specie le TV commerciali hanno imposto non è stato senza conseguenze. Saluti Claudio P.S. quando ha volato con AitFrance non mi sono trovato male a parte il cibo. Le hostess (scusatemi) mi paiono più belle quelle italiane.
Ad esempio ho ritrovato questo spot di qualche anno fa, che a me piacque sia per la novità che introduceva, sia per la riflessione sul tempo a cui poteva indurre, nonostante il suo ritmo veloce. Certo non siamo ai livelli delle riflessioni di Sant'Agostino su questa materia ma riflettere è sempre importante:
Oddio in effeti nelle sue "Confessioni" S.Agostino s'affacendava altrimenti. Questo spot in verità non lo ricordo affatto, forse mi sfuggì. Sull'importanza del riflettere siamo completamente d'accordo. Saluti Claudio
Mi riferivo al dilemma sul tempo di Sant'Agostino che, se ricordo bene, si trovava proprio all'interno delle sue Confessioni. Lì si filosofeggiava a livelli eccelsi, lo spot difficilmente potrà indurci a riflessioni altrettanto profonde, ma a ben guardare...
senza scendere in discussioni sulla bellezza, efficacia ecc (non sono un pubblicitatio o un esperto di comunicazione quindi sparerei solo cavolate) dalla mia posso dire che lo spot l'ho apprezzato perche' non urla come il 90% degli spot in tv oggigiorno
Beh, ognuno coglie l'aspetto che più lo colpisce. A me piace l'osservazione di Giallo, perché ci porta a considerare quanto forse non sia così vero che ci siamo assuefatti al rumore, all'urlo, all'aggressione verbale e lo spazio del silenzio, che è anche quello della riflessione, ancora ci affascina.
Ciò che mi ha più attratto è stata l'armonio l'equilibrio veramente ottimale tra movimento, musica e colori. Non credo di dire stupidaggini nel dire che è uno spot pubblicitario che va oltre il mero intento pubblicitario. Saluti Claudio