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| Claudio Leopardi? Urca! In quanto ad attualità trovo più aderenti ai giorni nostri queste due di Charles Bukowski: Furbi I furbi scendono la corrente come pesci bianchi sulla cresta d'acque blu, oltre le rapide. I furbi, con le loro gole e sopracciglia da furbi, i loro furbi peli nel naso, entrambe le scarpe allacciate, tutte le tragedie cancellate, denti splendenti. I furbi non si scompongono. Anche le loro morti sono morti al quadrato, furbi furbi furbi. Hanno case migliori, auto migliori, risate migliori. Persino i loro incubi sono sogni sgargianti. Questi furbi ti siedono di fronte, con un sorriso pulito, che li riempe, financo i capelli sprizzano nitore. Quanto ho vissuto e quanti ne ho visti. Sapete cos'è davvero la morte? È uno di questi furbi rottinculo che ti stringe la mano e ti abbraccia. Sapete cos'è davvero la morte? Venite a vedermi mentre allungo la carta di credito al cameriere disprezzandovi. O peggio.
Tira i fili, la marionetta balla... Ogni uomo deve capire che tutto può sparire molto in fretta: il gatto, la donna, il lavoro, la ruota davanti, il letto, le pareti, la stanza; tutte le nostre necessità amore compreso, poggiano su fondamenta di sabbia - e ogni causa determinata, per sconnessa che sia: la morte di un ragazzo a Hong Kong o una tormenta a Omaha... può essere la tua rovina. Tutte le tue stoviglie che si spaccano sul pavimento della cucina, la tua ragazza entra e tu sei là, ubriaco, in mezzo alla stanza e lei domanda: mio Dio, cosa succede? E tu rispondi: non so, non so...
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