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Viva la Poesia, Un buon motivo per vivere

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view post Posted on 12/6/2008, 09:29
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Istruttore

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Oggi mi và di proporvi un pò di poesia.

S. Esenin
Confessione di un teppista (1920)

"Non a tutti è dato cantare
e non tutti possono cadere come una mela
sui piedi degli altri.
Questa è la più grande confessione,
che mai un teppista possa rivelarvi.
......e mi piace quando una sassaiola di insulti
mi vola contro, come grandine di rutilante bufera,
solo allora stringo più forte le mani
la bolla tremula dei miei capelli.
......da qualche parte vivono per me padre e madre,
che se ne fregano di tutti i miei versi,
e che a loro sono caro come il campo e la carne
come la pioggia fina che rende morbito il grano verde a primavera.
Con le loro forche verrebbero a infilzarvi
per ogni grido scagliato contro di me.
......ma vive in lui ancora la bramosia
del monello di campagna.
Ad ogni mucca sull'insegna di macelleria
da lontano fa un inchino.
.....Amo la patria
amo molto la patria!
anche con la sua tristezza di salice rugginoso.
....oggi avrei voglia una gran voglia di pisciare
dalla mia finestra sulla luna.
.....non mi inporta, se ho l'aria d'un cinico
che si è appeso una lanterna al sedere!
Io sono venuto come un maestro severo,
a cantare e celebrare i topi.
.Come un agosto, la mia testa,
versa vino di capelli in tempesta.
Voglio essere una gialla velatura
verso il paese per cui navighiamo"

Non l'ho trascritta tutta perchè è molto lunga, scusate. Spero comunque che vogliate assaporate com me questi splendidi versi!

Saluti a tutti
Claudio

 
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view post Posted on 13/6/2008, 13:18
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Istruttore

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Nò, le poesie bisogna leggerle per intero, se nò non si comprendono nella loro pienezza. Ora la ritrasrivo per intero, dividendola semplicemente in due post.

Confessioni di un teppista di Sergej Esenin (1920)

Non a tutti è dato cantare,
e non tutti possono cadere come una mela
sui piedi degli altri.
Questa è la più grande confessione
che mai un teppista possa rivelarvi.
Io porto a bella posta la testa spettinata,
lume a petrolio sopra le mie spalle.
Mi piace illuminare nelle tenebre
l'autunno spoglio delle voste anime.
E mi piace quando una sassaiola di insulti
mi vola contro, come grandine di rurilante bufera,
solo allora stringo più forte le mani
labolla termula dei miei capelli.
E' così dolce allora ricordare
lo stagno erboso e il suono rauco dell'ontano,
che da qualche parte vivono per me padre e madre,
che se ne fregano di tutti i versi,
e che a loro sono caro come il campo e la carne,
come la piooggia fina che rende morbido il grano verde a primavera.
con le loro forche verrebbero a infilzarvi
per ogni vostro grido scagliato contro di me.
Miei poveri,poveri contadini!
voi, di sicuro, siete diventati brutti,
e temete ancora Dio e le viscere delle paludi.
O, almeno se poteste comprendere,
che vostro figlio in Russia
è il più grande tra i poeti!
non vi si raggela il cuore per lui,
quando le gambe nude
immergeva nellepozzanghere autunnali?
ora egliporta il cilindro
e calza scarpe di vernice.
Ma vive in lui ancora la bramosia
del monello di campagna.
Ad ogni mucca sull'insegna di macelleria
da lontano fa un inchino.
E incontrando i cocchieri inpiazza,
ricorda l'odore delletame dei campi nativi,
ed è pronto a reggere la coda d'ogni cavallo,
come fosse strascico nuziale......

saluti
Claudio
 
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view post Posted on 17/6/2008, 11:07
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Istruttore

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...Amo la patria!
amo molto la patria!
anche con la sua tristezza di salice rugginoso.
Adoro i grugni infangati dei maiali
e nel silenzio della notte, la voce limpida dei rospi.
Sono teneramente malato di ricordi infantili,
sogno delle sere d'aprile la nebbia e l'umido.
Come per scaldarsi alle fiamme del tramonto
s'è accoccolato il nostro acero.
Ah, salendo sui suoi rami quante uova,
dai nidi ho rubato alle cornacchie!
E' lo stesso di un tempo, con la verde cima?
E' sempre forte la sua cotreccia come prima?
E tu, mio amato,
Mio fedele cane pezzato?!
la vecchiaia ti ha reso rauco e cieco
vai per il cortile trascinando la coda penzolante,
e non senti più a fiuto dove sono portone e stalla.
O come mi è cara quella birichinata,
quando si rubava una crosta di pane alla mamma,
e a turno la mordevamo senza disgusto alcuno.
Io sono sempre lo stesso.
con lo stesso cuore.
simili a fiordalisi nella segale fioriscono gli occhi nel viso.
Srotolando stuoie d'oro di versi,
vorrei dirvi qualcosa di tenero.
Buona notte!
A voi tutti buona notte!
Più non tintinna nell'erba la falce dell'aurora...
oggi avrei una gran voglia di pisciare
dalla mia finestra sulla luna.
Una luce blu, una luce così blu!
In cosi tanto blu anche morire non dispiace.
Non m'importa, se ho l'aria d'un cinico
che si è appeso una lanterna al culo!
Mio buon vecchio e sfinito Pegaso,
m'occorre davvero il tuo trotto morbido?
Io sono venuto come un maestro severo,
a cantare e celebrare i topi.
Come un agosto, la mia testa,
versa il vino di capelli in tempesta.
Voglio essere una gialla velatura
verso il paese per cui navighiamo.

Da questa bellissima lirica di Esenin, un giovanissimo Branduardi trasse la sua "Confessioni di un malandrino" che io ritengo la sua più bella canzone.

Saluti a tutti
Claudio
 
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view post Posted on 9/3/2009, 14:48
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Istruttore

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Iersera vedendo "Che tempo che fa" ho visto Ghini e Scamarcio che parodiavano "S'i fossi foco" sonotto del senese Cecco degli Angiolieri, subito mi sono balzati alla mente passati ricordi liceali, e le parodie che noi, allora giovin studenti si facea (si, facea in fiorentino d'epoca). Voglio riproporvi L'origilale sonotto del Cecco.

S'i fossi foco

S'i fossi foco, arderei 'l mondo;
s'i fossi vento, lo tempesterei;
s'i fossi acqua, l'annegherei;
s'i fossi Dio, mandereil' en profondo;

s'i fossi papa, allor serei giocondo,
chè tutti i cristiani imbrigarei;
s'i fossi 'mperator, ben lo farei;
a tutti taglierei lo capo a tondo.

S'i fosse morte, andarei a mi' padre;
s'i fossi vita , non starei con lui;
similmente faria da mi' madre.

Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
terrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.

Era un bel tipetto l'Angiolieri!
Saluti a tutti
Claudio

Edited by ClaudioN - 9/3/2009, 21:58
 
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view post Posted on 9/3/2009, 16:23
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Diciamo pure un bel figlio di buona donna!!!!
 
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view post Posted on 9/3/2009, 20:54
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Che però facea di ottimi sonetti!!!
Saluti
Claudio
 
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view post Posted on 9/3/2009, 23:34
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Anche se erano più divertenti quelli dell'Aretino!!!! :D :D :D :D
 
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view post Posted on 10/3/2009, 09:17
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Istruttore

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CITAZIONE (EasyRider16 @ 9/3/2009, 23:34)
Anche se erano più divertenti quelli dell'Aretino!!!! :D :D :D :D

Eh!!!!!!!! Easy satirone!!!!! Siamo comunque 2 secoli dopo, si disputava tra Raffaello e Michelangelo, passando per il Da Vinci.
Saluti
Claudio

Edited by ClaudioN - 10/3/2009, 15:27
 
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donatipi
view post Posted on 10/3/2009, 14:57




Con Claudio non ci si fa, è troppo acculturato :mf_bookread.gif: :D
 
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view post Posted on 17/3/2009, 22:20
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Voglio proporvi, per distrarci dalle lamiere e dall'odere della benzina, questa splendida poesia di G. Leopardi. Rocordate? Vecchi ricordi scolastici affiorano nelle vostre menti? Se nò va bene lo stesso, perdiamo un pò di tempo a leggerla (non è neanche tutta), è un buon risporo per l'anima.

Le ricordanze
di G. leopardi

Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea
Tornare ancor per uso a contemplarvi
Sul paterno giardino scintillanti,
E ragionar con voi dalle finestre
Di questo albergo ove abitai fanciullo,
E delle gioie mie vidi la fine.
Quante immagini un tempo, e quante fole
Creommi nel pensier l'aspetto vostro
E delle luci a voi compagne! allora
Che, tacito, seduto in verde zolla,
Delle sere io solea passar gran parte
Mirando il cielo, ed ascoltando il canto
Della rana rimota alla campagna!
E la lucciola errava appo le siepi
E in su l'aiuole, susurrando al vento
I viali odorati, ed i cipressi
Là nella selva; e sotto al patrio tetto
Sonavan voci alterne, e le tranquille
Opre de' servi. E che pensieri immensi,
Che dolci sogni mi spirò la vista
Di quel lontano mar, quei monti azzurri,
Che di qua scopro, e che varcare un giorno
Io mi pensava, arcani mondi, arcana
Felicità fingendo al viver mio!
................................

Esenin l'avrà sicuramento letta prima si scrivere la sua "Confessione di un teppista"!
Claudio
 
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view post Posted on 17/3/2009, 23:23
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Quanta quiete... parole che echeggiano così lontane dal caos dei giorni nostri!
 
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view post Posted on 18/3/2009, 09:05
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Ma nello stempo attualissime, reali. Spesso, specie da bambino e comunque nella gioventù, mi capitava, in campagna, di fare simili riflessioni che sono in sostanza interrogarsi sulla propria esistenza e sul Creato. Oggi, almeno per chi vive nelle città isteriche e caotiche è più complicato, quasi impossibile, ma quando si ha l'opportunità di staccarsi e riflettere un pò.......
E comunque trovo l'incipit della poesia, il "vaghe stelle dell'Orsa,....." sublime!
Saluti a tutti
Claudio

Edited by ClaudioN - 19/3/2009, 09:40
 
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view post Posted on 18/3/2009, 10:52
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Claudio Leopardi? Urca! :D :D :D

In quanto ad attualità trovo più aderenti ai giorni nostri queste due di Charles Bukowski:

Furbi

I furbi scendono la corrente come pesci bianchi
sulla cresta d'acque blu, oltre le rapide.
I furbi, con le loro gole e sopracciglia da furbi,
i loro furbi peli nel naso, entrambe le scarpe allacciate, tutte le tragedie cancellate,
denti splendenti.
I furbi non si scompongono. Anche le loro morti sono morti al quadrato, furbi furbi furbi.
Hanno case migliori, auto migliori, risate migliori.
Persino i loro incubi sono sogni sgargianti.
Questi furbi ti siedono di fronte, con un sorriso pulito, che li riempe, financo i capelli sprizzano nitore.
Quanto ho vissuto e quanti ne ho visti.
Sapete cos'è davvero la morte?
È uno di questi furbi rottinculo che ti stringe la mano e ti abbraccia.
Sapete cos'è davvero la morte?
Venite a vedermi mentre allungo la carta di credito
al cameriere disprezzandovi. O peggio.


Tira i fili, la marionetta balla...


Ogni uomo deve capire
che tutto può sparire molto
in fretta:
il gatto, la donna, il lavoro,
la ruota davanti,
il letto, le pareti, la
stanza; tutte le nostre necessità
amore compreso,
poggiano su fondamenta di sabbia -
e ogni causa determinata,
per sconnessa che sia:
la morte di un ragazzo a Hong Kong
o una tormenta a Omaha...
può essere la tua rovina.
Tutte le tue stoviglie che si spaccano
sul pavimento della cucina, la tua ragazza entra
e tu sei là, ubriaco,
in mezzo alla stanza e lei domanda:
mio Dio, cosa succede?
E tu rispondi: non so,
non so...
 
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view post Posted on 18/3/2009, 10:53
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Maurì..... non conoscevi il di me poeta? :D :lol:
Saluti
Claudio
 
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view post Posted on 18/3/2009, 11:13
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Credo, penso, che le poesie come qualunque opera d'arte siano attuali, sempre. Cambiano gli stili le metriche, ma se è presente il loro scopo primario, stimolare la nostra osservazione, far nascere domande, riflessioni, introspezioni, hanno raggiunto il loro scopo. Giotto o Klimt cambia poco, mi piacciono entrambi, entrambi mi emozionano. Ho avuto la fortuna di vedere tante opere di Van Gogh ad Amsterdam, ancora ho i brividi addosso! come li ho nel ricordo del ciclo di S. Francesco alla basilica superiore di Assisi dipinti dal Bondone o nel vedere la potenza espressiva del Merisi (Caravaggio). L'arte non ha tempo, per fortuna!
Viva Eschilo, Fedro e B. Brecht! e tanti altri che hanno arricchito ed arricchiscono la nostra esistenza!
Saluti artistici
Claudio
 
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84 replies since 12/6/2008, 09:29   549 views
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