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| Da storico in sedicesimo quale sono vorrei proporre un breve escursus storico.E' palese che l'umanità abbia modificato le proprie convinzioni riguardo come concepire il rapporto con l'altro da se (non tanto una questione di "morale", ma cosa ben più complessa). Come qualcuno ha fatto notare, nei secoli tale concezione si è molto evoluta (a volte anche involuta). Per intenderci, per tantissimo tempo la schiavitù è stata cosa normale, non ritenuta come oggi un'aberrazione (anche se a dir il vero Gesù Cristo 2000 anni fa già l'aveva bandita), il genocidio e la deportazione dei popoli vinti era prassi comune, funzionale spesso alla convenienza dei vincitori, eppure era ritenuta a anch'essa facente parte della "prassi" dell'epoca. poi per fortuna, le cose cambiarono, o almeno vi furono uomini che cominciarino ad avere una visione diversa dell'uomo. Tra questi bisogna annoverare personaggi dell'universo della Chiesa. San Benedetto da Norcia, poi San Francesco, San Filippo Neri. Molti di loro si spesero per l'uomo e per il suo riscatto. certo stragi e massacri continuarono, ma era nata la consapevolezza ci una concezione diversa del prossimo. Il Rinoscimento riflettè molto su questo, poi arrivò il secolo dei Lumi: Voltaire, Diderot, D'Alambert, il grande Jan Jaques Rousseau, per certi aspetti codificarono la visione di un uomo nuovo, libero dai lacci delle credenze e della schiavitù morale, intellettuale e materiale. La Rivuluzione francese aveva un motto forte "Libertè, Egalitè; Fraternitè", pensate a quanto questo fu veramente rivoluzionario per l'epoca. Un ribaltaltamento non solo delle concezioni fino all'ora dominanti, ma una presa di coscienza da parte di quello che marxianamente possima definire "popolo". Fu uno sconvolgimento che per coloro che non vissero in quei tempi, è inimmaginabile. Dunque cominciò ad affermarsi un 'altra idea: quella del "cittadino" con diritti e doveri e non più del suddito. Non è un caso che tutte le potenze monarchiche dell'epoca fecero di tutto per schiacciare non solo la Francia, ma le sue idee. Poi le guerre, la rivoluzione sovietica che avrebbe dovuto forgiare uomini liberi ma che finì per divenire una feroce dittatura, fino al mattatoio delle due Guerre Mondiali. Una consapevolezza diversa si fece strada, non a caso nel 1948, venne promulgata la "Carta fondamentale dei diritti dell'uomo", principi e diritti fondamentali di rispetto a cui tutti dovrebbero attenersi (leggetela, la si trova facilmente online). Ma le cose andarono diversamente, guerre e genocidi sono continuati fino ai giorni nostri. I mostri putroppo si rigenerano, ma le complicità e gli interessi rimangono tanti. Saluti Claudio Edited by ClaudioN - 29/1/2013, 22:12
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