Dopo un rodaggio di 2000 km nei dintorni della mia città, con qualche uscita autostradale, ho fatto una lunga sgroppata su e giù per l’Italia ed ora posso raccontarvi le mie impressioni sulla F16 2.0 Mjet Emotion 4x2. Premetto che ho sempre guidato a benzina autovetture rigorosamente made in italy (Fiat ed Alfa), questa è la decima macchina. Eseguiti i controlli di rito, acqua, olio, gomme ed il pieno di gasolio, si parte. Il bagagliaio è appena sufficiente a contenere i borsoni con il necessario per due persone per dieci giorni più alcune bottiglie di buon vino dell’Etna, un po’ di dolcini al pistacchio e qualche provola ragusana da regalare agli amici. La chiusura ovattata del portellone e degli sportelli danno una sensazione di robustezza della vettura. Avviato il motore, un fastidioso brontolio ci accompagna per circa 20 km, contemporaneamente gli innesti della 2^ e 3^ marcia sono abbastanza ruvidi, poi tutto rientra nella norma. Ben presto si arriva a Messina per l’imbarco in nave fino a Salerno (almeno, a salire, ci siamo risparmiati 450 km d’inferno). Il mattino dopo riprendiamo la marcia per il Nord, il solito fastidioso brontolio del motore a freddo ed il cambio ruvido della 2^ e 3^ marcia ci accompagnano per alcuni chilometri, poi tutto va per il meglio, la 4^ e la 5^ tirano a meraviglia, la 6^ riprende bene solo a velocità superiore a 90/100 km/h, a 130 il contagiri segna 2.250, l’assetto è rigido e la tenuta di strada ottima, nell’abitacolo si sente solo il rumore del rotolamento dei pneumatici ma sullo sconnesso si avverte una marcata rumorosità dell’avantreno, nessun cigolio e scricchiolio dentro l’abitacolo (intorno a 500 km avevo serrato tutte le viti e la bulloneria alzandola sul ponte). Ampio lo spazio anteriore per i passeggeri, comoda la posizione di guida, buona la visibilità laterale destra, qualche difficoltà a sinistra, infatti, il largo specchietto retrovisore non aiuta (l’immagine riflessa è rimpicciolita ed allontanata rispetto allo specchietto centrale e l’angolo morto ti fa ritrovare immediatamente affiancata la vettura che ti sorpassa). Buona l’impugnatura dello sterzo che ha un giusto diametro. Ben visibili gli strumenti circolari del cruscotto, molto meno quelli del computer di bordo. Piccolo e poco visibile il display della radio e del clima. Difficile da raggiungere il tasto dei fendinebbia e difficile da azionare la leva dei fari di profondità (con la punta delle dita non riesco a spingerla fino a fine corsa), nessuna difficoltà quando si lampeggia. L’audio della radio è buono ma non la ricezione, le stazioni, anche quelle a diffusione nazionale si perdono facilmente. Nulla da eccepire per la lettura degli mp3 (forse solo un lieve ritardo all’avvio), l’aria fresca del clima impostato a 26° rende il viaggio piuttosto piacevole. Dopo una breve sosta ristoratrice nei pressi di Orte si riparte, il motore, già caldo, rende meglio, segno che si sta slegando, gli innesti ruvidi della 2^ e 3^ marcia sono attenutati. I chilometri scorrono veloci fino Pistoia allorché effettuo un rabbocco di gasolio, il display segna una percorrenza media di 18,7 km/l, in effetti, tra un pieno e l’altro ho calcolato una media di 19,6, tenuto conto della velocità sostenuta e del carico a bordo il consumo rilevato mi ha reso più che soddisfatto (con le precedenti auto non andavo oltre i 13,5 km/l). Dopo una notte di sosta a Chiavari ci inerpichiamo tra le montagne liguri, in salita si apprezza lo spunto della 1^ marcia e la ripresa della 2^ negli stretti e ravvicinati tornanti, la 3^ non mi ha entusiasmato, le traiettorie sono precise, la visibilità a sinistra nei tornanti è scarsa. In discesa la frenata è lunga, bisogna pigiare con decisione il pedale del freno per avere un buon effetto. Dopo alcuni giorni si parte per il ritorno attraversando Livorno e Volterra fino ad Arezzo. Sosta di una notte e ripartenza verso Cosenza alle 10 del mattino, con il sole che picchia a destra del conducente, un fastidiosissimo riflesso degli inserti cromati lucidi del cruscotto abbaglia il passeggero, i display di radio e clima sono praticamente invisibili quindi si armeggiava sui pomelli ad intuito, finché non leghiamo un asciugamano al maniglione del tetto a formare un sorta di ombrello. Giunti a Cosenza, mia città natale, apprezzo l’altezza da terra della vettura che mi consente di affrontare agevolmente le stradine acciottolate della mia campagna, quindi abbattuto 1/3 di schienale ripongo i bagagli e faccio un bel carico di ortaggi e prodotti locali doc che mi porto a Catania. Tra strade statali ed autostrada i consumi sono rimasti pressoché costanti come sopra. Nel complesso ritengo che il possente motore è adatto anche ai lunghi trasferimenti, il comfort generale della vettura un po’ meno, ma si sa è un suv non una berlina da commesso viaggiatore. Il prezzo di listino di 23.800 euro è sicuramente salato ma a km zero a 18.000 euro, compreso passaggio di proprietà e bollo, è più che accettabile. Sono soddisfatto? SI p.s. dopo 4.500 km l’acqua del vaso di espansione si è abbassata di circa mezzo centimetro, la terrò d’occhio.
Edited by raffè - 14/10/2011, 12:26
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