| ||
E' qui che ti volevo... Questi non li scrosti nemmeno con le cannonate. Si sono incistati là e non si schioderanno mai dalle loro seggiole perchè hanno creato un sistema autoprotetto, una sorta di palla di vetro che impedisce alla popolazione di scardinare il loro potere. Non a caso la scarsa affluenza alle urne è sempre l'ultimo dei problemi... cioè, se la gente non va più a votare se ne infischiano. Anche se il 90% degli aventi diritto non andasse a votare tutto resterebbe talquale... Per quanto mi riguarda l'unico modo democratico e civile è quello di votare l'unica forza politica antisistema che ha in programma la riduzione dei privilegi della casta e il ritorno alla vera democrazia. In alternativa c'è solo la rivoluzione. Conseguenze pericolosissime? Quelle ci sono soltanto se ci facciamo trascinare nel baratro da questi politici... che tanto hanno i figli in America e patrimoni all'estero... quindi qualsiasi cosa succeda cascano sempre in piedi. Pericolo di regimi o di totalitarismi? Ma chi li vuole? Ma nel 2018, in una società evoluta e civilizzata come quella italiana nessuno accetterebbe nemmeno per un istante una soluzione di quel genere. Regole un pò più rigide? quelle ci vogliono, altrimenti ognuno fa quello che vuole e non si va da nessuna parte. Hai presente cosa succede nelle riunioni di condominio... Dissento e mi spiego. Il potere prescinde dai singoli è di natura complessa ed è insito, oserei dire funzionale, alle organizzazioni sociali. Le persone sono per loro natura transitorie, il potere non lo è, quindi è una mera illusione pensare che la sostituzione dei nomi lo possa far venire meno. L'astensione dal voto è un problema per differenti motivi di cui uno dei principali va proprio in direzione opposta a quanto affermi ed è un pericolo per la stabilità dello status quo. Normalmente vanno a votare coloro che sentono la necessità di un cambiamento, mentre si astiene chi è indifferente alle dinamiche del potere stesso. Parlare di forze "antisistema" tout court non ha un grande senso, perché di fatto inattuabile. Torniamo all'autarchia? Usciamo dal fondo monetario internazionale? Usciamo dal mercato comune? Chiudiamo le banche e ci affidiamo agli usurai? E potremmo andare lungamente avanti. In quanto alla vera democrazia, ammesso che ne esista una definizione, non è certo quella rappresentata dal web che è lo strumento più antidemocratico e sistemico (a proposito del punto precedente) che esista oggi. Forse qualcosa si potrebbe fare sui privilegi, ma anche su quelli i segnali non sono così incoraggianti, visto che ad oggi si è fatto meno di quanto promesso, ma comunque più degli altri. Neppure il teorema del cambiamento in conseguenza alla rovina regge, perché la rovina ci ha sfiorati e l'attuale classe politica, nel bene o nel male, ci ha fatti riemergere. Se ci fossero stati altri come sarebbe finita? Non lo sappiamo, quindi inutile avventurarsi in sterili speculazioni. IN quanto alle regole, quelle esistono e sono anche molto rigide, il problema semmai è il loro rispetto. Qui molti auspicano uno stato di polizia, affermando implicitamente che siamo un popolo incapace di accettare l'ordine e soprattutto l'onestà, quella stessa che tanto echeggia in slogan vuoti di ogni senso e buoni per trascinare i topi a mare andando dietro al suono del pifferaio magico di turno. |