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I cavalieri (senza cavallo) che fecero l'impresa, I Sancho Panza dei nostri giorni

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angor
view post Posted on 14/7/2016, 10:09




ahah....il fatto è che una volta era effettivamente piena di fiori...ovvero, non fisicamente sull'autostrada, ma la riviera di ponente forniva fiori a mezza italia. negli anni 70 c'erano le montagne liguri affacciate sul mare letteralmente tappezzate di serre....poi, negli anni 80-90, molti imprenditori "furbi" hanno scoperto che era più semplice e redditizio comprare i fiori dal sud america e venderli come loro, pensando che gli "stupidi" acquirenti non avrebbero mai notato la differenza....invece l'hanno notata e così si è sputt...ta la reputazione di tutta la coltivazione ligure.
PS: questo me l'ha raccontato uno degli ultimi coltivatori "seri" della zona di San Remo.

Un po come succederà, probabilmente, con i "produttori" di grana padano e parmigiano che smerciano formaggio cinese spacciandolo per nostrano....alla fine, non ci sarà differenza tra un formaggio "italiano" e uno cinese che costa 1/3 semplicemente perchè saranno lo stesso formaggio.

Edited by angor - 14/7/2016, 11:44
 
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view post Posted on 14/7/2016, 10:49
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LA CENA A MENDATICA
dopo esserci dati una rinfrescata (ma l'unico che aveva fatto la doccia ero stato io, odori pregnanti riempivano l'aria) meditiamo di andare a cenare a Mendatica, paesino che si trova a qualche chilometro più in basso rispetto a dove eravamo adesso. Ci accoglie il proprietario del locale che ci dicono essere il sindaco (là basta che ti voti, moglie, figlio cugino, il cane, il gatto e la gallina e diventi sindaco). il suo locale è specializzato in "cucina bianca" (il locale si chiama 'u mattù e qualche cosa), una cucina fatta essenzialmente anzi esclusivamente con prodotti locali, quasi tutti di origine vegetale. L'unica cosa è che il proprietario ogni qualvolta si presentava con una portata descrivendola, aveva il difetto di parlare a bocca semichiusa così noi non capivamo una mazza, sono stati inanellati una quantità industriale di "eh?", "cosa hai detto", "cos'è questo"...
Si comincia con salamino e formaggio con marmellata di cipolle e miele di castagno, si prosegue con pane fritto, tagliatelle fatte a mano con grano locale, poi altri tipi di pasta condita con ricotta inacidita, coniglio e peperoni.....diciamo di fermare il tutto che siamo oramai satolli, giusto lo spazio per il dolce. Ah, il vino un Ormeasco doc. discreto ma non eccellente.
Poi si torna su, siamo stanchi e l'indomani ci aspetta una lunga cavalcata sulla via del sale. Ma mi aspettava anche una lunga notte in compagnia di Carmine!!!!!!
Saluti
Claudio

Edited by ClaudioN - 14/7/2016, 15:11
 
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view post Posted on 14/7/2016, 11:44
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CITAZIONE (ClaudioN @ 14/7/2016, 11:49) 
LA CENA A MENDATICA
...
"cucina bianca" (il locale si chiama 'u mattù e qualche cosa), una cucina fatta essenzialmente anzi esclusivamente con prodotti locali, quasi tutti di origine vegetale.
...

A me quella cucina non mi ha "impressionato", diciamo così.
Tutto cioè ovviamente commestibile, ma non da ricordare.

CITAZIONE (ClaudioN @ 14/7/2016, 11:49) 
...
Ma mi aspettava anche una lunga notte in compagnia di Carmine!!!!!!
Saluti
Claudio

:lol: Veramente anche a me mi aspettava una lunga notte in compagnia di Claudio :mf_hide.gif:
 
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view post Posted on 14/7/2016, 13:07
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Cà, in verità le notti sono state due... ^_^
Dunque ritorniamo a Monesi. Il bed and breakfast ci acena messo a disposizione tre stanza e noi si era in quattro. Datosi che i più anziani e russoni erano Piero e Sergio, abbiamo deciso che coloro che avrebbero dormito insieme sarebbero stati il Vate e il bonzo morconico. Memore dei tanti campeggi fatti in età giovanile dove non si capiva una mazza e c'era di tutto, dell'anno di militare dove si era tutti masculi, non avevo alcun problema, ma mal me ne incolse!!!
Verso mezzanotte o poco prima, mi ero appena messo a letto quando improvvisamente sento delle strane e ripetute vibrazioni....inizialmente non gli do peso, ma vedendo che queste si intensificavano sia nella quantità che nella potenza, mi alzo di scatto temendo che si stesse verificando un terremoto! in effetti vedevo il tavolino e le sedie vibrare insistentemente.. con un certo timore cerco l'interruttore della luce per guadagnare la porta e uscire per sicurezza all'aperto. Improvvisamente però tutto tace! vedo Carmine uscire sollazzato dal bagno e allora tutto si spiega! quei moti inconsulti erano stati da lui originati e prodotti, finiti questi tutto era tornato nella normalità. Mi sono chiesto però com'è che il ciavatta e la pentola di facioli non si fossero accorti di nulla! evidentemente dormivano profumatamente il sonno dei giusti (o dei rincoglioniti). Capito l'arcano torno a dormire, oramai tranquillo anche se rimaneva in me una certa agitazione. Cominciava il (sigh...) sonno notturno.
Per pietà e rispetto dei pochi lettori che si avventureranno in questi racconti, ometterò di dire ciò che successe quella notte: le pedate, i calci in culo, i tentativi di soffocamento, le cuscinate, le tante madonne partite e non più tornate. Dico solo che alle 7.30 quando ci siamo alzati, due volti sfatti facevano da panorama in quella trista stanza. le accuse reciproche, le peggiori bestemmie hanno continuato a costellare anche la colazione. Ma ora finalmente si sarebbe partiti! la giornata era splendida, una finissima aria come seta sopraffina aveva aperto la giornata, la via del sale ci stava aspettando!
Saluti
Claudio

Edited by ClaudioN - 14/7/2016, 15:15
 
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view post Posted on 14/7/2016, 15:35
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:roflmao.gif: Veramente io non ero per nulla sfatto, anzi non stavo nella pelle per iniziare il giro :drive1.gif: !
 
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view post Posted on 14/7/2016, 17:53
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Oddio... visto che Claudio è l'autoproclamatosi "Water" ed era in camera con Carmine... :blink: shit :sick:
 
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view post Posted on 14/7/2016, 18:20
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CITAZIONE (ClaudioN @ 14/7/2016, 10:09) 
...
MONESI
Sulle Alpi Liguro-piemontesi. Mònesi è un piccolo paese che si trova all'altezza di 1350 metri e sotto cui scorre il Tanaro. Di fronte a poche decine di metri, vi è un bianco paesino che mi dicono d'Inverno essere abitato da 6 dice sei persone. Li siamo in Piemonte mentre noi ancora in Liguria. A vederlo di qua, avrei detto che fosse abitato da almeno un migliaio di persone
...

A proposito, di fronte Mònesi di Mendatica questa è Costa, frazione di Briga Alta, già in Piemonte (il fiume in fondo alla vallata fa da confine).

eY3EOX

E questa è la sua chiesa ingrandita, la costruzione grande a destra della medesima era una caserma della finanza, vista la vicinanza del confine, ora dismessa.

8YMIKq

CITAZIONE (EasyRider16 @ 14/7/2016, 18:53) 
Oddio... visto che Claudio è l'autoproclamatosi "Water" ed era in camera con Carmine... :blink: shit :sick:

"A noi niente (o quasi) ci ferma e/o ci spaventa!" :lol:
 
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view post Posted on 14/7/2016, 19:41
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E' il paesino di cui parlavo nel racconto, quello in cui ci sono solo 6 abitanti.
Saluti
Claudio
 
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view post Posted on 15/7/2016, 08:12
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oggi avrei voluti scrivere su giro della via del sale, ma dopo quello che è successo a Nizza non sono nell'animo. Lo farò i prossimi giorni.
saluti
claudio
 
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view post Posted on 18/7/2016, 09:31
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E' domenica 10 di Luglio, finalmente si parte per percorrere la fantomatica via del sale! Carmine non sta più nella pelle (e in verità a noi sta un po sulle palle...). L'equipaggio è così composto : Carmine il bonzo cinghialotto di Morcone alla guida, Claudio il Vate al suo fianco che da navigatore (mi chiamano in Tom Tom di s. Giovanni) dietro Piero ciavatta e Sergio pentola di facioli.
Si inizia subito a salire. La strada sinuosa si inerpica abbastanza dolcemente, l'intenso verde del panorama alpino, fa da sfondo all'ascesa dei quattro novelli sancho panza. Alcuni bivi potrebbero trarci in inganno, ma il lesto bonzo imbocca risolutamente quelli giusti. Incrociamo parecchi ciclisti. Non avrei immaginato di incontrarli a queste altezze e in percorsi così accidentati, sia gloria a loro!
Dopo alcuni minuti arriviamo presso un casotto dove è posizionata la biglietteria d'ingresso al percorso. Paghiamo ad uno omino che pare alquanto rubizzo e ci inoltriamo finalmente sulla "via del sale".
Siamo attorno ai 2000 metri, la strada è ancora abbastanza tranquilla e percorribile, una lama che separa il verde. Le magnifiche cattedrali alpine ci accolgono, il panorama ora è cambiato almeno parzialmente, gli alberi hanno lasciato il posto ad un verde ridondante e intenso costellato da quantità di macchie di fiori dai colori più vari: gialli, vermigli, bianchi, viola, rosa, rossi...pare la tavolozza di un pittore en plan air impressionista.
Ci si ferma frequentemente a fotografare queste bellezze assolute. Mi rendo conto del perché questa strada sia così famosa. Descriverla non da il senso di quello che realmente sia. Bisogna percorrerla, viverla, assaporarla come stiamo facendo. L'impressione è di è, tutto attorno abbiamo ad un lavoro divino fatto con cura e di cui nulla pare sia stato lasciato al caso. Immaginifica presenza...
Carmine è alla continua ricerca di caprioli che in tutta la giornata non troverà, gli faremo trovare un peluche dello stesso animale visto che iniziava ad andare in depressione.
Proseguiamo; ora la strada è più stretta, i sobbalzi sono più frequenti ma Carmine (non scopro ora la sua grande abilità di guidatore) abilmente scarta sassi e buche. Dietro il Ciavatta e la pentola di facioli borbottano ad ogni scossone, ma non più di tanto. Ci muoviamo esattamente lungo i crinali che separano il confine francese da quello italiano, in un unico abbraccio di unica bellezza.
Cominciamo ad incrociare auto che vengono nel senso opposto, ma la strada ancora ci permette di schivarle agevolmente. La roccia è quasi bianca, prevalentemente calcarea. Incontriamo molte curve a gomito dove l'attenzione deve essere totale: non si può sbagliare, non sappiamo cosa potremmo trovare dietro queste.
facciamo sosta in una piccola radura alpina. Qui il paesaggio è diverso. Chiare rocce calcaree quasi lisce costellano il posto disegnando un panorama quasi lunare. Ora ci troviamo in Francia, lo capisco dai cartelli scritti in questa lingua. Poco distante un tizio compie strani gesti, guardo meglio e mi accorgo che ha una retina in mano e sta raccogliendo insetti, sarà un entomologo alla ricerca di qualche rara specie...
Ora la pista diventa più stretta, impegnativa...proseguiamo...incrociamo sempre più auto e moto (l'accesso è limitato a 80 auto al giorno per fortuna)....cominciamo ad essere un po tesi. Guardo fuori dal finestrino, sotto di me, a pochi centimetri dalle ruote della 16 mi appare un profondissimo strapiombo, di parecchie centinaia di metri e senza lacuna protezione; dalla parte opposta una parete rocciosa viene sfiorata da Carmine. Non è consentito sbagliare!
La bianca pista tagliata nella roccia si presenta sempre più sinuosa e intrigante. poco dopo una curva, ci si parano innanzi cinque jeep che vengono in senso contrario! non è possibile farle passare, non c'è spazio.... bisogna in fretta capire, decidere cosa fare. Per forza qualcuno dovrà fare marcia indietro fino a trovare lo spazio sufficiente per far passare le auto. Carmine decide che sarà lui ad andare a marcia indietro, mi sporgo e vedo sulla mia destra che la ruota è separata dal burrone (uno sprofondo in verità) da poche decine di centimetri. Non posso neppure scendere per aiutarlo a fare la marcia indietro, cadrei inesorabilmente giù... dalla parte opposta la parete rocciosa non permette quasi movimento.
Cominciamo lentamente a indietreggiare, fossi stato io alla guida sarei ancora là! centimetro dopo centimetro... arretriamo.... sono teso....lo sguardo rivolto giù alla mia destra. Dentro l'abitacolo silenzio....dopo qualche minuto come dio vuole e come la mano carminesca determina, riusciamo ad arrivare in uno spazio che permette il passaggio delle auto.
Grida di gioa si innalziamo al cielo, bruciamo incenso (poi sapremo che era un residuo dell'erba data dall'amico del figlio di Carmine a Sergio pentola di facioli) ad un piccolo altare pagano costruito a bella posta, li per lì. Decidiamo di fare un sacrificio umano per ringraziare gli dei dello scampato pericolo. Ma non troviamo volontari. Decidiamo allora che il prescelto sarà quello che sceglierà come al solito il bastoncino più corto. Barando riesco a prendere quello più lungo e la sorte pilotata decide che sarà Piero ciavatta a essere sacrificato. Carmine si avvia verso la 16 a prendere serracchi e coltelli che porta sempre con se. Ma il Piero comincia a fare storie dicendo che non può fare da vittima sacrificale, che si deve sposare il figlio, che deve vaccinare i cani..insomma un po di amenità per evitare il sacrificio divino.
Si è fatto tardi, dobbiamo proseguire che Easy Maurizio ci sta aspettando in quel di Limone Piemonte. Decidiamo un po dispiaciuti di soprassedere e proseguiamo il viaggio. Ora la strada pur rimanendo stretta, è leggermente più percorribile e procediamo con maggiore tranquillità.
Essendo questa zona di confine molti forti nel tempo vennero costruiti, ora fanno mostra di sé, abbandonati e scarnificati dal gelo invernale e dal caldo estivo, testimonianza di un mondo che non vorremmo , almeno nelle intenzioni, più vedere.
Arriviamo nei pressi di Fort Central, qui parecchie persone si erano fermare per consumare un pic nic domenicale. Parecchie auto, moto e bici sono là parcheggiate.
In quella che una volta fu la piazza d'armi del forte, diverse famiglie provviste di regolamentare tavolo, sedie e derrate varie(non manca il vino), allegramente pasteggiano. Facciamo un giro attorno, siamo oltre i 2000 metri ma la giornata è parecchio calda, il cielo limpidissimo. Bisogna stare con gli occhi semichiusi tanto è abbagliante la luce. Del forte sono rimaste alcune strutture scheletriche, vi vedono i muraglioni perimetrali fatti con mattoni pieni color ruggine e pietre prese in loco. Un profondo fossato attornia quella che un tempo era la sezione principale del forte. In basso si nota una strada che sale serpentina e sento da alcuni vicini essere chiamata "strada napoleonica".
E' l'ora di pranzo, ci avviamo allora a incontrare Maurizio giù a Limone, scendiamo dunque verso il paese: noto i tanti impianti di risalita che portano alle piste da sci. I fianchi delle montagne mi fanno sempre strana impressione, quei tagli tra gli alberi che delimitano la presenza di piste da sci mi sono sempre sembrate ferite mal cicatrizzate.
arriviamo presso uno chalet dove abbiamo appuntamento con Maurizio.

Saluti
Claudio

Edited by ClaudioN - 19/7/2016, 14:16
 
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view post Posted on 18/7/2016, 19:18
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All'inizio la pista, mentre saliva lungo un pendio dove ci sono, o c'erano, delle piste da sci era incementata ma :D il cemento era tutto rotto generando sobbalzi non da poco!
 
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view post Posted on 19/7/2016, 13:43
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:lol: A parte il (tentato) sacrificio dell'ottimo Piero è tutto abbastanza veritiero...per me i francesi pur se attrezzati con enormi jeep non sanno fare retromarcia!

Stasera posterò qualche fotografia, intanto posto un video fatto da Claudio appena dopo l'epica :o: retromarcia dove abbiamo incrociato sei jeep della seconda guerra mondiale con tanto di vecchietti sia come pilota che a bordo che hanno fatto tutto il nostro giro, seppur in senso inverso...loro sì che sono matti/avventurosi :clap.gif: !

 
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view post Posted on 19/7/2016, 20:36
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Allora, riguardo la camera dove ho dormito :mf_hide.gif: con Claudione eccola

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Questo invece è il b&b, una vecchia costruzione molto ben ristrutturata, noi dormivamo a pianterreno e Piero e Sergio sopra ... (lo so che io in foto distruggo la bellezza :lol: dei posti fotografati!)

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Qua siamo alla prima sosta, in un punto di pista largo, intenti a scattare milioni di fotografie :woot:

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Qua è la strada, veramente esposta a precipizi in molti tratti :

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:D quello in fondo è Piero che abbiamo fatto uscire per fotografarci in auto!

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:lol: Questo è Claudione

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e di fronte c'è questa montagna, il picco Marguerais, veramente un posto splendido, fotografato dalla curva a gomito che la pista fa a Colle Sant'Elmo

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view post Posted on 19/7/2016, 20:49
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Sto descrivendo, tentando di descrivere più che altro le sensazioni provate in questo giro avventuroso. Tutto vero a parte chiaramente il sacrificio di Piero... :lol: ^_^ Domani se riesco, racconterò l'incontro con Maurizio.
Saluti
Claudio
 
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view post Posted on 19/7/2016, 21:06
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Sempre riguardo la strada, questa è una fotografia panoramica, fatta verso Limone Piemonte, ben dopo lo scampato pericolo della retromarcia sul dirupo :o: !

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In questa fotografia, se vedete bene, si intravedono piccole piccole due macchine che la percorrono :lol:

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Queste tre fotografie rappresentano un punto veramente incredibile :woot: , il tornante del Col della Boaria

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E questa è la veduta appena affacciati al muretto :o: !

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Riguardo i fiori, questo per me li batte tutti, è una specie di garofano selvatico

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Questa fotografia presa dal Col della Perla bene rende com'è esposto quel tratto di pista

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Quest'altra è la foto di un paesaggio di rocce "lunari", rese così dai ghiacciai

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:D dove noi cazzeggiavamo facendo fotografie ai fiori ...

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Poco dopo abbiamo incontrato sei jeep della seconda guerra mondiale pilotate da sei arzilli vecchietti francesi, con tanto di copilota ... loro sì matti!

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E questi sono i forti, precisamente For Central, proprio sul Col di Tenda, qui visto da lontano

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e qua da vicino, ci siamo proprio andati sotto


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