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| Ma possibile che l'unico pensiero sia quello di pararsi il proprio culo? Nessuno che provi ad immedesimarsi nei parenti della vittima, che rifletta sulle famiglie distrutte, sulle vite cancellate, sui drammi di chi si vede portare via un proprio caro per una negligenza (o evidente colpa) di qualcuno? Che un ubriaco vi stiri vostro figlio o la vostra compagna, e che rivediate lo stesso tizio qualche mese dopo guidare beato come nulla fosse... Come la prendereste? In svizzera se si supera il limitè di velocità di circa 40 km/h (variabile a seconda del limite) si finisce nel penale come pirati della strada. Senza uccidere nessuno, senza nemmeno urtare un paracarro di plastica: basta la foto del radar e si finisce a processo e si viene condannati (se si è incensurati la pena di solito viene commutata in una pesante sanzione amministrativa, da farci un mutuo). Questa è prevenzione. Severa, ma come è giusto che sia quando il valore da tutelare è quello della vita umana. Ma noi no, noi subito ad alzare la voce perchè spogliati del diritto di andare in auto come meglio ci piace, e se muore qualche pedone o ciclista disgraziato peggio per lui. Anni fa il padre di un amico è stato ucciso sulle strisce pedonali, pochi mesi fa il padre di un altro amico che era in giro in bici, ed io, sempre in bici, sono stato buttato là tre volte in meno di due settimane... ma andatevene a fare in culo voi e la vostra cazzo di convinzione dell'automobilista vittima delle norme severe. Per fortuna la legge e le forze dell'ordine hanno ben chiaro che sulle strade i soggetti deboli non sono quelli con in mano un volante.
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