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Cosa stiamo diventando?, il problema profughi

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view post Posted on 12/9/2015, 11:54
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Si ci vengono in vacanza, per le vacanze l'Italia è perfetta : bel clima, buona cucina, ottimi paesaggi, la grande arte...
E' di lavorare "seriamente alla svelta e in silenzio" che ci difetta la voglia :wacko: ...
 
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view post Posted on 12/9/2015, 20:40
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Su questo siamo d'accordissimo e sono anch'io del parere che un pò di "tedeschite" in quel senso non ci farebbe male.
Ma appena vai a toccare le regole del lavoro insorgono i sindacati (o meglio i politici travestiti da supereroi degli operai) e bloccano tutto, anche a costo di far fallire il paese. :rolleyes:
Comunque, tornando in topic, credo seriamente che non sia un problema grosso per i paesi occidentali INIZIARE a fare qualcosa contro la fame, la povertà e le guerre nei paesi sottosviluppati. Basterebbe per l'appunto, iniziare. Dopo credo che sarebbe tutta una rincorsa anche perchè penso che uscirebbero molte opportunità di lavoro e nuovi stimoli anche per molti occidentali.
 
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view post Posted on 13/9/2015, 10:16
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Penso che non dico risolvere, ma attenuare gli immensi problemi che fanno muovere i migranti sia impossibile...bisognerebbe per esempio che le fazioni in guerra in Siria smettessero, accettassero la creazione di zone "franche", sicure per la popolazione che dovrbbe essere prima assistita e poi educata "a vivere in pace".
Già a livello di condominio litighiamo, faccio per dire, per il colore dell'intonaco, figurarsi a trovarsi uniti su probkemi così complessi :o: !
 
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view post Posted on 13/9/2015, 13:35
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Per la situazione della Siria o comunque laddove ci sia di mezzo l'Isis credo che non ci siano margini di trattativa o di dialogo, a meno di debellare militarmente il sistema degli estremisti. Il mio ragionamento si riferisce in particolare ai paesi dell'Africa o in generale del terzo mondo. In Siria prima dell'IS c'era una buona qualità di vita.
Dall'africa sono ormai 3-4 anni che arrivano profughi, quindi da ben prima dell'avvento dei terroristi islamici.
Considerato l'immane lavoro che c'è da fare, basterebbe iniziare con il fermare le guerre civili (e la fame...) nei paesi più poveri dell'Africa centrale.

Edited by manhaus71 - 13/9/2015, 17:54
 
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RiccardoRM80
view post Posted on 13/9/2015, 19:00




Parlando con dei mussulmani che lavorano da noi dicono che la situazione è peggiorata sempre di più da quando non ci sono più saddam Hussein e gheddafi i quali,Nonostante fossero dei dittatori,tenevano maggiormente a bada i terroristi
 
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view post Posted on 13/9/2015, 19:45
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Non voglio ripetermi, mi pare di aver scritto in questa discussione un post piuttosto esauriente del mio pensiero. Ripeto solo una cosa. siamo impreparati culturalmente e socialmente a questi sconvolgimenti planetari. me ne rendo sempre più conto. Un appunto a Man. Oramai i sindacati contano poco (a parte alcuni di quelli autonomi dei trasporti, dei vigili, e altre categorie che seppur pochi riescono a bloccare i servizi), Renzi a completamente destrutturato la legislazione del lavoro dando sostanzialmente il potere assoluto ai datori di lavoro che possono fare come vogliono, per il resto il lavoro nero imperversa e nulla si fa per eliminarlo.
Saluti
Claudio
 
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view post Posted on 14/9/2015, 21:25
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CITAZIONE (ClaudioN @ 13/9/2015, 20:45) 
Non voglio ripetermi, mi pare di aver scritto in questa discussione un post piuttosto esauriente del mio pensiero. Ripeto solo una cosa. siamo impreparati culturalmente e socialmente a questi sconvolgimenti planetari. me ne rendo sempre più conto.

Siamo impreparati perchè ci siamo adagiati nel nostro tenore di vita da "occidentali benestanti e consumisti" cui non manca quasi nulla e ci costa fatica pensare ai disagi del mondo, e ancor di più prendere iniziative per ridurli. Pensare che un bambino possa morire di fame, di guerra o di malattie banali ci fa inorridire ma sapere che qualche migliaio di km a sud di Agrigento ne muoiono centinaia al giorno ci lascia indifferenti. E' assurdo ma è così. Lo dimostra il fatto che è bastata una fotografia per sensibilizzare un paese come la Germania a prendere in esame il problema dell'immigrazione.

CITAZIONE (ClaudioN @ 13/9/2015, 20:45) 
Un appunto a Man. Oramai i sindacati contano poco (a parte alcuni di quelli autonomi dei trasporti, dei vigili, e altre categorie che seppur pochi riescono a bloccare i servizi), Renzi a completamente destrutturato la legislazione del lavoro dando sostanzialmente il potere assoluto ai datori di lavoro che possono fare come vogliono, per il resto il lavoro nero imperversa e nulla si fa per eliminarlo.
Saluti
Claudio

Eh, lo so. Ma per decenni, in un'epoca in cui ancora "contavano", hanno fatto uno sterile muro alle necessarie riforme, impedendo al "sistema lavoro" di adeguarsi ai grandi cambiamenti in atto e non si sono accorti che nel frattempo migliaia di imprenditori (cosa che succede a partire dai primi anni '90) hanno spostato la produzione a oriente... lasciando a casa migliaia di operai italiani per dare lavoro ad altrettanti lavoratori con gli occhi a mandorla. Cosa pensavano allora? Che poi saremmo diventati un paese di manager? O che ci avrebbero pensato i nostri "abili politici" tirando fuori l'asso dalla manica? Se i politici potevano essere "capiti" in quanto era già evidente che pensavano soltanto a preservare la casta, loro no... loro dovevano essere più lungimiranti. E così adesso paghiamo di botto lo scotto di tutto questo.
 
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view post Posted on 15/9/2015, 08:08
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Sì, ci costa fatica e fastidio vedere come altrove si muore facilmente. Chi non ha mai viaggiato in qualche paese povero non riesce a comprendere quanto il nostro pezzo di mondo dove viviamo sia fortunato.
Ora, per varie vicissitudini, si sono generate delle dinamiche che tentano di riequilibrare questa disparità. Purtroppo non funziona come col principio dei vasi comunicanti, dove per raggiungere il medesimo livello basta lo spostamento del liquido: il benessere è il risultato di fragili equilibri (lo abbiamo visto durante questa crisi), e non è distribuibile gratuitamente in quantità infinita. Il benessere non è una condizione a sé stante, ma è la risultante di un sistema dinamico ed efficiente dove ogni soggetto compie la propria parte. Tanto più il sistema è efficiente, maggiore sarà il livello di benessere ridistribuito.
Il problema migranti non risiede nella disponibilità di dare un alloggio: quello è solo il primo passo.
Il problema è nella capacità del sistema di assorbire e rendere attivi questi nuovi soggetti, affinché partecipino anch’essi alla produzione di benessere.
Come ho già detto, sarà il mercato del lavoro la discriminante del futuro che ci attende: se saremo in grado di gestire questa nuova condizione potremo anche trarne beneficio. Nuovi lavoratori significa nuovi consumatori, quindi il sistema invece di incepparsi si arricchirebbe di nuovi meccanismi. Pensiamo quanti dei vecchi immigrati (pakistani, algerini, egiziani, rumeni, albanesi…) sono ormai soggetti attivi del nostro mondo economico.
Dalla nostra capacità di condividere ed offrire occasioni con questi nuovi soggetti dipenderà il futuro di tutti, non solo dei migranti.
 
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view post Posted on 15/9/2015, 08:44
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Non male il ragionamento di Corrado (Norge). Comunque in nostro pianeta nella sua totalità sta andando verso la sua distruzione. Se non cambiano le cose, ma non mio pare, questo è il risultato.
Sono figlio di gente non ricca per non dire povera, almeno in buona parte della vita. Mio padre tornò dalla prigionia bellica in Inghilterra nel '46. non aveva più la casa distrutta dai bombardamenti, il padre e parecchi altri parenti morti sotto le bombe e allora non esistevano forme assistenziali. Dovette rimboccarsi le maniche e lavorare: tanto, troppo... con tutti i suoi tanti difetti non perse mai di vista i deboli, rimase umile.
Parecchi dei nostri "imprenditori" hanno lucrato sulle commesse pubbliche creando o almeno essendo complici di operazioni che spesso sono state disastrose, sotto tanti punti di vista. ve ne sono anche di onesti e interessati sinceramente al bene della nostra nazione (oltre naturalmente ai propri interessi), ma non credo siano la maggioranza.
Saluti
Claudio
 
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view post Posted on 15/9/2015, 10:51
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Comunque l'eventuale soluzione "al problema migranti" se ci sarà, sarà cosa lunga e difficile.

Richiede una concordia europea per distribuire il numero di questi migranti nei vari paesi europei, se vogliamo che sopravviva un'idea e una "pratica" di una Europa "solidale" (era nata principalmente così, dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale), e richiede che ogni paese europeo che li accoglie si impegni al meglio per integrarli, di modo che diventino cittadini attivi che producono benessere.

La quadratura del cerchio direi -_- ...
 
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view post Posted on 15/9/2015, 11:37
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Comunque non è solo "il problema dei migranti", è il mondo che sta cambiando. Questo è solo l'inizio.
Saluti
Claudio
 
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view post Posted on 15/9/2015, 21:46
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Il mondo è da sempre in continua evoluzione e cambiamento.
Noi conosciamo da vicino la storia dell'ultimo secolo e solo in questo ci sono state due guerre mondiali e poi sostanzialemente un "lungo" (relativamente alla storia dell'uomo) periodo di tranquillità e benessere nei paesi più evoluti (durato ad oggi circa 70 anni) che ha consentito alla nostra civiltà di fare progressi enormi sotto tutti i punti di vista, soprattutto in campo scientifico. Ma se guardiamo la storia dell'uomo fin dalle origini, o meglio, fin da quando è documentata (circa gli ultimi 3000 anni), noteremo gli enormi cambiamenti che continuamente hanno interessato la vita dell'uomo sulla Terra.

Un fatto certo è che questa "emorragia" di persone dai paesi poveri o disastrati da guerre o regimi non può continuare all'infinito perchè prima o poi l'europa si saturerà e non sarà più in grado di gestire un flusso così forte.
Concordo con norge e con l'articolo postato da Carmine che l'immigrazione, fortunatamente, sembra capitare a fagiolo, nel senso che coincide con un periodo di stasi demografica dell'europa, quindi potrà essere "utilizzata" a favore dei paesi che la subiscono, compensando l'inevitabile calo demografico dei prossimi decenni e garantendo così nuova forza lavoro (e consumo).
Resta però il fatto che bisogna iniziare a sanare le situazioni dei vari paesi per fermare l'esodo, prima di arrivare alla saturazione dell'europa con conseguenze imprevedibili.
 
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view post Posted on 16/9/2015, 08:37
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Non avendo capacità divinatorie non mi sento in grado di predire il futuro, ma di cercare di leggere il presente si. Siamo di fronte a qualcosa per cui non siamo assolutamente preparati: perché non sappiamo quando e come questo "fenomeno" (ricordo che stiamo parlando di persone, di esseri umani) si evolverà e con quali conseguenze. La nostra piccola terra già da diverso tempo è sovrapopolata, siamo troppi e consumiamo (specialmente noi "ricchi"), tutto dannatamente. Sempre più velocemente il pianeta sta collassando e il punto di non ritorno è sempre più vicino. A tutto questo fanno da attore principale le tante contraddizioni che anche noi occidentali abbiamo contribuito a creare come questi ultimi conflitti che stanno letteralmente sconvolgendo parte del Medio oriente e dell'Africa con il risultato di creare l'enorme esodo che stiamo vivendo. Mi chiedo una cosa pensando al nostro già disastrato Paese: quanto più reggere un afflusso continuo di persone senza perdere quel poco di identità e storia nazionale che ci rimane ancora?
Saluti
Claudio

Edited by ClaudioN - 17/9/2015, 10:51
 
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view post Posted on 16/9/2015, 20:59
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Neanche io sono in grado di predire il futuro però vedo che nei paesi "occidentali", dopo una fase di grande crescita demografica coincisa con la fase di crescita economica e culturale del paese, una volta raggiunto un certo livello di benessere globale, la popolazione si è assestata e, se non ci fosse stata l'immigrazione, avrebbe iniziato a decrescere. Così penso che prima o poi questo accadrà anche nei paesi meno civilizzati del nostro, dai quali adesso stanno arrivando centinaia di migliaia di profughi.
In altre parole mi sembra che quando tutti i paesi del mondo avranno raggiunto livelli economici e culturali elevati (se mai ci si arriverà...), , con buona probabilità la popolazione della Terra si stabilizzerà e ci sarà un assestamento al ribasso.
Il problema è proprio far accelerare questo processo di "crescita" dei paesi dove ancora regnano guerra e fame.

Sono d'accordo con te che la presenza nel nostro paese di gruppi sempre più consistenti di etnie diverse contribuirà a ridurre la nostra identità nazionale ed a "minare" le nostre tradizioni e i nostri costumi. Tuttavia penso che non sarà facile cancellare la storia e la cultura di una culla della civiltà come è stata ed è tuttora l'italia. Molto dipenderà da noi italiani, da quanto saremo "pecoroni" e disponibili a farci mettere i piedi in testa. :bye1.gif:
 
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view post Posted on 17/9/2015, 10:05
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Sono molto più pessimista. La Terra non regge più i troppi uomini che vi sono e che la consumano continuamente. Così non si può andare avanti all'infinito. Rapporti delle più importanti agenzie internazionali che si occupano della sostenibilità ambientale sono anni che stanno lanciando inascoltate grida di avvertimento. i poli si stanno sciogliendo, i ghiacciai si stanno sciogliendo, le zone desertiche aumentano e l'acqua dolce utilizzabile diminuisce continuamente... c'è poco da scherzare.
scusa se ti faccio qualche appunto. E' da parecchio tempo che la moderna antropologia e sociologia non usano più il vetusto concetto di "civilizzazione" utilizzato spesso nell' '800 e '900 dai paesi colonialisti per occupare e invadere altri paesi, specie in Africa e in Oriente. Ora si parla di diverse culture, di diversi stili di vita. Certo ci sono regimi dittatoriali dove i più elementari diritti vengono negati, compreso il gigante Cina, ma questo è un discorso diverso.
Montanelli (e non solo lui), diceva che un paese che non ha memoria non ha futuro. Se dimentichiamo chi e cosa eravamo e cosa abbiamo fatto nel bene e nel mal, è come se tagliassimo le radici su cui poggia l'albero del nostro attuale essere. E se si tagliano le radici, l'albero muore con tutti i suoi frutti.
Saluti a tutti
Claudio

Edited by ClaudioN - 17/9/2015, 22:42
 
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