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| La coercizione delle libertà siano esse di parola, di opinione, di scrittura è la prima cosa che i regimi dittatoriale fanno. Un motivo ci deve essere e perché diventa arma potente di riflessione, di critica, di maturazione di chi la esercita e di chi la percepisce stimolando lo spirito critico. Proprio gli illuministi ne seppero qualcosa quando le loro opere vennero censurate o peggio. Per non parlare di Giordano Bruno, Galileo e dei tanti che in ogni dove dovettero subire forti limitazioni alla possibilità di esprimere i loro pensieri, per arrivare poi allo stalinismo, al nazismo al nostro fascismo dove addirittura vennero creati ministeri e uffici di pubblica sicurezza (i famosi "delatori") per il controllo delle parole espresse, delle opinioni. Altro è l'espressione di parole idiote che restano tali, ma che fare? se Salvini dice che bisogna lasciate i profughi in mezzo al mare, e poi basta navigare sul WEB per scoprire idiozie, cattiverie bestialità infinite, che fanno semplicemente capire chi sono i personaggi che le scrivono, ma ripeto che fare? Un proverbio dice che "la madre degli idioti è sempre incinta", possiamo anzi dobbiamo stigmatizzare ciò che avviene; poi c'è, (ci sarebbe) il codice penale che esplicita reati di tal fatta e che sostanzialmente fa da argine a le bestialità più acute. Restano appunto come fa intende Antonio degli imbecilli la cui educazione, sensibilità oserei dire umanità, latita. Siamo anche questo, purtroppo. Saluti Claudio
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