Scusate se mi intrometto, io ammetto che le (poche) sramature che risultano dalla potatura delle piante che ho nel terreno davanti a casa le ammucchio in un punto lontano dalla vista, da cose incendiabili e, quando il mucchio ha raggiunto un certo livello e quelle sotto sono sufficientemente secche ed asciutte le brucio.
Capiterà diciamo... un paio di volte l'anno.
Ed è un falò che dura .... boh... un'oretta.
Non sapevo che fosse illegale!!!
Mentre quasi tutti i giorni da novembre ad aprile accendo il camino...
Mi pongo una domanda: per restare in tema, ma non è che stiamo confondendo una pagliuzza con un tronco di sequoia?
Danno all'ambiente???
In un mondo in cui circolano miliardi di autoveicoli quotidianamente, migliaia di aerei e di navi a petrolio solcano cieli e mari, milioni di caldaie a metano, a gpl, a gasolio e perfino a carbone restano accese per 7-8 ore al giorno, milioni di fabbriche sparano in cielo i loro fumi e vapori tossici, si vieta a qualche centinaio di contadini di bruciare dei rimasugli di legna naturali che al massimo emettono un pò di anidride carbonica e vapor acqueo?
Potrei capire di vietare la pratica in zone particolarmente calde e secche dove possono innerscarsi incendi, nei centri abitati o dove i fumi risultanti possono ridurre pericolosamente la visibilità (nei pressi di strade e autostrade, ad esempio). Ma vietare la pratica per l'inquinamento che produce mi pare una stronzata galattica!