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| Riporto questo articolo di Serra di qualche mese fa.
"L'amaca" di Miche Serra 19 Ottobre 2014 Con il sedere a riparo delle nostre vecchie poltrone da panciafichisti, che della guerra sanno solo quel poco che i media riescono a raccontare, proviamo quasi imbarazzo a esprimere tutta la nostra solidarietà e gratitudine ai combattenti curdi, che a Kobane resistono all'IS da più di un mese, con le armi peggiori con l'incubo della tortura e dello stupro se vengono catturate/i con l'ulteriore angoscia di dover proteggere anche i civile e le famiglie, e con i potenti vicini turchi che si mostrano reattivi solo quando si tratta di respingere i profughi che cercano di mettersi in salvo, restando del tutto indifferenti all'avanzata dell esercito genocida jihadista. La nazione curda ha almeno due prerogative che la rendono odiosa al jihadismo: è multireligiosa, (annovera musulmani sciiti sunniti, zoroastriani, cristiani, ebrei, yazidi e altre minoranze di quel puzzle etnico-religioso che è il Medio Oriente) e il trenta per cento del suo esercito è costituito da donne, graduate e "in carriera" tanto quanto i maschi. E a capo e viso scoperto quando levalo l'elmetto. la resistenza curda a Kobane meriterebbe, presso l'opinione pubblica occidentale, ben altra attenzione. Le vittime della guerra jihadista e del terrorismo sono in larga maggioranza musulmani mediorentali che cercano di conservare autonomia e dignità, e difendendo se stessi difendono anche la nostra comoda libertà.
Saluti Claudio
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