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| La confusione regna sovrana in questa epoca (probabilmente come in quelle che l'hanno preceduta) e nel marasma generale si decide che i tecnici debbano fare i politici, i politici non si sa bene cosa, magari gli idraulici li mandiamo a fare i muratori, i muratori a fare gli informatici e gli informatici a fare in culo (così mi sono sistemato dove non si rischia di rimanere disoccupati!). La politica è una cosa seria ed anche complessa che, come dimostrano i fatti, non è facile affidare al primo venuto, per quanto competente in altre materie. Questa è una delle ragioni per cui sono avverso al concetto di rottamazione, che trovo ridicolo, masochistico e indice di una democrazia immatura. La politica la devono fare i politici, mentre l'amministrazione la debbono fare i tecnici della cui esperienza i politici debbono avvalersi. Visto che va tanto di moda la visione dello stato come azienda (che personalmente aborro), un imprenditore è forse un tecnico, e il migliore dei tecnici è in grado di fare l'imprenditore? In linea generale direi di no, poi esistono le eccezioni che confermano la regola.
P.S. Ma a Roma non vengono a prendere a casa i rifiuti ingombranti?
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