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| CITAZIONE (ClaudioN @ 1/11/2013, 18:31) Maurì, Carmine cinico... no non è il tipo. a volte pare un po' ermetico anche a me, ma cinico decisamente no. Per quanto ne so tutte le tecniche di estrazione mineraria (idrocarburi, metalli, preziosi marmi ecc. ecc.9 non sono indolori. ognuna distrugge, inquina, modifica l'ambiente. il punto è: fino a dove è lecito arrivare? dove dovrebbe essere posto il limite per salvaguardare l'ambiente e chi su esso vive senza causare danni irreversibili? Sapendo che gli interessi economici hanno la valenza che sappiamo, non mi pare affatto una domanda retorica. Il punto è chi dovrebbe controllare e eventualmente far rispettare questi equilibri che sono anche, un po' dovunque nell'occidente equilibri normativi? Saluti claudio Esatto. Quale è il punto di equilibrio etico, economico, ecologico, sociale, culturale e via dicendo? Certamente Carmine, pur semplificando al quanto il concetto, ha centrato la questione: ad alcuni (non direi americani, perché sarebbe troppo riduttivo e al contempo troppo inclusivo) tutto questo non interessa e l'unico obiettivo è il massimo profitto, che certamente supera tutti i limiti di cui parliamo. E' mia convinzione che gli organismi internazionali servano a poco, quando addirittura non sono dannosi, perché la vera forza del cambiamento è la cultura (intesa in senso lato). Se non si arrivano a comprendere intimamente, alcune cose rimangono troppo distanti da noi per coglierne la portata del cambiamento. L'ecologia (da non confondere con l'ambientalismo che ne è solo parte) ad esempio non può essere compresa se non con una profonda svolta culturale, ecco perché si parla di ecosistema.
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