SediciSx4 Italian Forum

El Alamein, Nel ricordo di mio padre e di tanti

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 18/2/2010, 22:53
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


Si c'è stato qualcuno (certo non solo, ci mancherebbe) che ha ricostruito letteralmente anche fisicamente l'Italia, è stato mio padre e quelli come lui, non erano eroi e non volevano esserlo. Gli fu negata la gioventù prima sotto la dittatura becera e razzista del fascismo e poi con la guerra. Partì nel 1941 e tornò a fine 1946, molti non tornarono e molti altri morirono in Patria. Mi da molto fastidio vedere come ci si è dimenticati di chi eravamo sino a ieri, popolo di emigranti e contadini, oggi troppi arroganti e spocchiosi straparlano, farei fare a loro un pò di quella vita! maledetti! altro che escort, raffiani da quattro soldi!
Saluti amari
claudio

Edited by ClaudioN - 19/2/2010, 09:03
 
Top
view post Posted on 19/2/2010, 08:46
Avatar

Amministratore

Group:
Administrator
Posts:
9,223
Location:
Torino

Status:


Claudio siamo in piena fase revisionista, altro che ricordo, manipolazione!
 
Web  Top
view post Posted on 19/2/2010, 09:05
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


CITAZIONE (EasyRider16 @ 19/2/2010, 08:46)
Claudio siamo in piena fase revisionista, altro che ricordo, manipolazione!

Bene, anzi male caro Maurizio, compito mio, nostro discoprire le manipolazioni revisioniste e far emergere ciò che avvenne veramente e chi furono quegli uomini.
Saluti
Claudio
 
Top
view post Posted on 19/2/2010, 09:22
Avatar

Amministratore

Group:
Administrator
Posts:
9,223
Location:
Torino

Status:


Mi è capitato, non molto tempo fa, in un'occasione pubblica di sentire definire i partigiani "briganti della montagna". Ora, seppur rimane indubbio, che in quella situazione vi furono certamente delle infiltrazioni nelle file partigiane di elementi non proprio raccomandabili, non si può certamente equiparare un movimento libertario ad una banda di briganti di montagna. Tuttavia, la cosa che più mi scosse, non furono tanto le parole pronunciate, quanto la reazione degli uditori...nulla! Solamente in tre ci indignammo e fummo subito tacciati come disturbatori!
Caro Claudio, dobbiamo continuare a mantenere viva la memoria, ma temo che le nostre voci appariranno sempre più flebili nell'assordante silenzio della dimenticanza.
 
Web  Top
view post Posted on 19/2/2010, 09:34
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


Non avendo capacità divinatorie non riesco ad imamginare il nostro paese tra qualche anno quando questa malattia sarà passata. Non sono poche le voci che si alzano per dire ciò che è stato, e non dimenticare.
Saluti
Claudio
 
Top
liorob58
view post Posted on 19/2/2010, 14:53




cito ancora una volta mio padre, a proposito di revisionismo, in una delle sue espressioni sintetiche , a volte ironiche ,ma che "sentenziavano" : "...no, no... ce ne sono ancora troppi di vivi che hanno visto..."
Quegli "ancora vivi" , per legge di natura, ormai sono sempre meno .. e la mano di vernice è quasi data.


 
Top
view post Posted on 19/2/2010, 15:06
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


non dimentichiamo tutat la documentazione visiva, gli studi storici anche profondi e puntuali che sono stati fatti, le testimonianze registrate o scrittte, di materiale ce n'è tanto il problema è diffonderlo e farlo conoscere e comprendere alle nuove generazioni. Come dice Claudio, cioè io (scusate mi autocito), "un popolo senza memoria non ha futuro", e non è solo una citazione, ma il senso di aridità che la mancanza di memoria può causare.
Saluti
Claudio
P.S. mi è rimasto a parte alcune foto, un paio di occhiali di cellulosa che avevano dato in dotazione a mio padre in Africa, in quanto avrebbe dovuto guidare una motocarrozzella che mai guidò in quanto la nave che la portava venne affontata (anche mio padre avrebbe dovuto essere li, ma è una storia lunga con la quale ci si potrebbe fare un film), ogni tanto li guardo e li prendo, per me sono come fossero una reliquia.
 
Top
liorob58
view post Posted on 19/2/2010, 20:00




In quelle situazioni, la differenza tra la vita e la morte poteva dipendere da dettagli insignificanti, tra l' essere in un posto o nell' altro, tra il partire prima o dopo, coincidenze che potevano determinare la salvezza o la fine. Mio padre ha visto la morte ad un passo almeno 4 volte... ma è stato fortunato.
Come ogetto mi è rimasto lo stemma da manica della Tridentina, in ottone verniciato, ma purtroppo non ho più la piastrina di prigioniero. E' stata per 45 anni nello stesso posto e durante un riordino di casa credo di averla buttata. Ci ho pensato 1000 volte, ma non riesco a ricostruire mentalmente la sequenza. Spero ancora che salti fuori da qualche cassetto.
Credo infine che sulla guerra di ognuno di loro si potrebbe fare un film, ma ci vorrebbe un regist a come Clint Eastwood ( vedi "Lettere da Iwojima" e "The flags of our father"), per darne la corretta dimensione.
 
Top
view post Posted on 19/2/2010, 22:23
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


Diversi anni fa, forse addirittura una ventina, fu girato un film, non ricordo però il titolo, che narrava storie di soldati italiani in un campo di prigionia inglese, quando mio padre lo vide rimase sconcertato dall'esattezza di tante situzioni da lui vissute e trasposte nella pellicola. Rigurdo la battaglia di El Alamein consiglio la visione dell film "El Alamein" (chiaramente io l'ho) di Enzo Monteleone, poco retorico narrazione asciutta ed aderente all'accaduto. Per quanto riguarda la campagna di Russia c'è quela perla girata da Giuseppe De Santis: "Italiani brava gente", con la traccia dai racconti di Rigoni Stern e Revelli.
Saluti
Claudio
 
Top
alfista1975
view post Posted on 20/2/2010, 09:44




Belle queste 2 pagine, bravi.
Mio nonno paterno era nell'artiglieria divisionale della Cuneense (unità alpina) sul fronte russo vicino al Don. Ahimé ci ha lasciati ma non dimentichero' mai i suoi racconti dei carri armati russi pesanti che si sentivano arrivare da km all'alba... e dei nostri cannoni che faticavano a sparare un colpo con le temperature glaciali. Toccava attaccare i carri con bombe a mano sperando di non farsi notare nelle trincee.
Mio nonno materno invece riusci' a restare in Italia ma si trovo' in pieno conflitto tra il '43 e il '45, inseguito dai tedeschi perché ex militare alpino rifugiatosi nelle montagne con tanti commilitoni. Una buona parte dei partigiani erano soldati regolari dell'esercito, in pratica dissolto dopo l'8 settembre senza ordini chiari da Roma e spesso presi a tradimento dai tedeschi che fino al giorno prima erano alleati... ma che avevano avuto il tempo di infiltrarsi dappertutto sentendo l'imminente caduta del governo e il cambiamento d'alleanza.
Speriamo di non dovere mai vivere cose simili... anche se non sono d'accordo con chi ingenuamente dice "mai più guerre". Ringraziamo semai i ragazzi che si battono per la pace in Afghanistan e prima in Iraq... senza dimenticare Libano, Bosnia, Kosovo e tutti i posti dove i nostri militari sono (più o meno) a rischio.
 
Top
liorob58
view post Posted on 21/2/2010, 17:43




Diciamo allora :" mai più guerre di conquista". Poi il problema si ripropone nei confronti di chi le guerre le scatena, per ideologia o interesse.
Massimo rispetto ed ammirazione nei confronti dei nostri soldati che, oggi come allora,adempiono all' impegno preso con lo stato,sicuramente oggi più per scelta coscente che per imposizione.
Da condannare invece, sempre e comunque, il fanatismo di ogni matrice. Non dimentichiamo che la guerra non è un gioco,in guerra si uccide e si muore.

Vorrei concludere così la mia partecipazione a questo thread (per evitare di finire nella retorica o nei luoghi comuni).
Della seconda guerra mondiale, riguardo gli eventi bellici che precedettero l' 8 settembre, noi Italiani ricordiamo, sopra tutti, due nomi, due luoghi: El Alamein e Nikolajewka.
Luoghi di latitudini, climi, contesti diversi ma che entrambi riportano alla mente tragedie immani all' interno delle quali si sono consumati atti di coraggio e di sacrificio incredibili.
Luoghi pur sempre però collocati nel quadro di sconfitte militari.
Ecco,io credo che il non aver potuto celebrare una vittoria ci ha permesso di apprezzare ancor di più la grandezza di quegli Uomini.

ciao a tutti
 
Top
view post Posted on 16/4/2010, 21:21
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
11,893
Location:
Pescaglia, in provincia di Lucca.

Status:


Anche io dico "Mai più guerre", le operazioni NATO nel mondo sono "quasi" operazioni di polizia, ho appena finito di leggere un libro sulla battaglia di Stalingrado e ancora rabbrividisco ai numeri dei morti russi,tedeschi, civili, prigionieri morti di stenti ... ecc. :o:
 
Top
carlo16
view post Posted on 16/4/2010, 23:05




Tre cose che mi piavcerebbe insegnare a Carlo sono il rispetto per gli altri, la memoria e la capacità di seguire le proprie ambizioni.

Come spiegazione della memoria vorrò usare il tuo racconto, commovente e non retorico.

Massimo rispetto per Claudio e per il suo papà.

Francesco
 
Top
view post Posted on 17/4/2010, 10:27
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


Massimo rispeto per tutti coloro che con dignità hanno cercato di costruire migliorare in onestà il nostro paese e che speso non ci sono riusciti, a tutti coloro a cui fu negata la gioventù, la libertà e spesso la vita.
Giustizia e libertà
Saluti a tutti
Claudio
 
Top
view post Posted on 27/10/2010, 09:38
Avatar

Istruttore

Group:
Member
Posts:
10,915
Location:
Roma

Status:


Come ogni anno, ricordo in questi giorni la battaglia (anche se sarebbe più esatto dire "le battaglie") di El Alamein tra la fine di Ottobre e l'inizio di Novembre 1942, nel ricordo di mio padre che lì era e anche di tutti gli altri. Ci battemmo contro gli inglesi nostri alleati sino alla dichiarazione di guerra. Il mio ricordo va a tutti coloro che li si batterono aldilà delle bandiere e a quelli che li riposono per sempre.
Saluti
Claudio
 
Top
46 replies since 6/11/2009, 23:04   462 views
  Share